TRA I MIEI SOGNI di Francesco Terrone. Recensione di Raffaele Piazza
Comunicato stampa
Francesco Terrone è nato a Mercato San Severino (SA) il 05 giugno 1961. Ha conseguito la Laurea in Ingegneria Meccanica presso l’Università Federico II di Napoli e vi ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione. Ha fondato con orgoglio la Società di Ingegneria Sidelmed S.p.A.
È autore di numerose raccolte di versi. La sua produzione poetica è trattata in varie opere pubblicate da Guido Miano Editore tra cui Storia della Letteratura Italiana. Il Secondo Novecento, vol. IV (2015), Itinerario Organico delle Critiche Letterarie alle Poesie di Francesco Terrone (2016). Dizionario Autori Italiani Contemporanei (2017), Analisi ragionata dei saggi critici riguardo Francesco Terrone.
Tra i miei sogni (Guido Miano Editore, 2018), la raccolta di poesie di Francesco Terrone che prendiamo in considerazione in questa sede, presenta una prefazione di Gualtiero De Santi esauriente e ricca di acribia intitolata L’impromptu del leone.
Il volume non è scandito, e per la sua unitarietà contenutistica, stilistica e semantica può essere considerato un poemetto o un canzoniere amoroso.
L’io poetante è sempre in bilico tra gioia e dolore nel suo vivere l’amore nel lanciare messaggi alla sua lei nella perenne ansia e pena della paura dell’abbandono o di non essere ricambiato nei suoi sentimenti sublimati tramite la parola poetica.
Tra eros e pathos si gioca la partita e si avverte continuamente la tensione del poeta verso il suo oggetto meta dei desideri, la sua amata, che lo fa soffrire e a tratti lo riempie di gioia quando spera di essere corrisposto soavemente e sensualmente nello stesso tempo.
In una maniera che ricorda quella degli stilnovisti, del Dante de La vita nova e a tratti anche di Petrarca, il poeta effonde nei versi il suo animo delicato e sensibile nelle tribolazioni e le gioie del suo vissuto sentimentale.
Da notare che l’opera è illustrata con dipinti a olio, disegni e opere di legno policromo di vari autori che bene si amalgamano con le poesie.
Come scrive Gualtiero De Santi «pensieri, riflessioni e emozioni sentimentali e congiuntamente scorci e profili di figure (interiori ed esterne) e insieme ambienti: queste le molteplici e variamente ripartibili tematiche. In più, una qual certa distanza da qualsivoglia compiacimento oltremodo formale e tecnicista come da esigenze non altro che dettate dalle convenzioni del momento animano i componimenti».
Nettamente neolirica ed elegiaca l’ispirazione di Terrone in questo libro che come dal titolo consapevole Tra i miei sogni ha un tono onirico e a tratti rasenta la magia con una
parola detta sempre con urgenza icastica e leggera nello steso tempo.
Ma il dolore serpeggia sempre come ad esempio nella lirica Corteccia d’amore quando il poeta scrive: «Vivo con rassegnazione / questa profonda ferita / che insiste / senza pietà / in fondo al mio cuore. / Capirai un giorno / il male che / mi hai fatto. / Ormai per me / sei solo una corteccia / che galleggia / sulle onde di un oceano / senza pace!».
E il poeta talvolta torna all’infanzia come in Cuore bambino: «Ho dipinto / i fiori / con il cuore / di un bambino, / la mia vita / con la luce / della tua anima».
Sembra quasi atemporale l’ordine del discorso di Francesco in questa sua raccolta e qualsiasi lettore che abbia vissuto la dimensione amorosa può empaticamente e facilmente identificarsi nell’io – poetante.
Raffaele Piazza
Francesco Terrone, Tra i miei sogni, pref. di Gualtiero De Santi, Guido Miano Editore, Milano 2018, pp. 100, mianoposta@gmail.com.