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ANNA PAPPALETTERA – “NONOSTANTE TUTTO IO SOGNO”, LA NUOVA RACCOLTA DI POESIE

“Nonostante tutto io sogno”, ultima fatica letteraria di Anna Pappalettera, poetessa apricenese, è un viaggio alla ricerca di sentimenti e relazioni autentiche, con uno sguardo sulla vita penetrante, che porta ad analizzare il rapporto col tempo, la fatica di vivere, il bisogno di autenticità, la voglia di luce e bellezza che sovrastino il degrado, all’insegna del “Qui ed ora”: un attimo che si sa fuggente e che proprio per questo deve essere vissuto con intensità.
Versi cristallini, liberi da retorica o sterili estetismi, che contribuiscono a rendere il mondo letterario e vitale della poetessa, senza mai dare tregua all’ipocrisia o a costruzioni di qualunque genere.
Uscito in self-publishing nell’estate appena trascorsa, segna una tappa importante dell’autrice pugliese, che si racconta nell’intervista che segue
Come nasce “Nonostante tutto io sogno?”
Nasce dal fatto che io vivo la vita intensamente, e so che ogni momento, ogni istante va attraversato con intensità, celebrato. Scrivendo riesco a dargli la dovuta attenzione e considerazione.

Che ruolo hanno i titoli nelle sue poesie?
Le mie poesie non hanno un titolo, sono libere. Penso che siccome devono suscitare emozioni, sensazioni personali, è inutile che io le ingabbi in un titolo, perché condizionerei chi le legge.


Cosa la spinge a scrivere?
I miei versi sono un pò cavalli sbrigliati. Non ho un metodo o un momento tipico in cui scrivo. Nascono da momenti imprevedibili, da cogliere.
Tanti i sentimenti, anche contrastanti, che muovono la mia scrittura, con l’idea di fondo di raccontare la vita per come la sento io e permettere a chi legge di sviluppare una propria visione. Spesso a motivarmi è anche la rabbia, che nei versi riesco a incanalare in qualcosa di buono. Capita a tutti di affrontare situazioni particolari, faticose, che ci mettono alla prova, ma alla fine si trova sempre una soluzione, aspettando, riflettendo, e con la poesia riesco a farlo senza perdere il sorriso.


In “Nonostante tutto io sogno” le poesie sono intervallate da fotografie selezionate. Perchè questa scelta?
Questa scelta nasce sempre dall’idea di non dare etichette. Un’immagine ognuno può interpretarla come vuole, è un simbolo che si apre a tante letture diverse, intime: in base al lettore, al momento che vive, a quello che sta cercando o provando in un determinato momento. Diverse di queste foto si devono alla bravura e alla sensibilità di Lucy Franco, a cui vanno i miei ringraziamenti.
La costruzione di senso personale richiede impegno da parte del lettore, che condivide così la definizione della poesia, quasi come se la riscrivesse: può essere faticoso ma alla fine ne vale la pena, e credo che con i messaggi artistici sia inevitabile che ciò accada.


In questa raccolta quasi un elogio al “Qui e ora”, al vivere il momento presente e insieme fuggente. Che rapporto ha col tempo?
In realtà io non ho un bellissimo rapporto col tempo. Il mio è un tempo scandito da mille impegni, come per tutti, in cui faccio fatica ad incastrare la mia passione, a darle spazio, premesso che per me scrivere è vitale: lo faccio sin da bambina e non potrei mai rinunciarvi. Ho scoperto la poesia a 7 anni, grazie all’affetto di mia madre e da allora è una mia fedele compagna di viaggio. Conservo ancora il mio quadernino del tempo.
Quando scrivo lo faccio con lentezza, prendendomi il mio tempo. Sono una delle poche che scrive ancora con la carta e la penna, cercando un contatto fisico con i versi.
C’è poi l’altro tempo, quello degli anni che passano e che ti porta via tante cose: le persone, i luoghi, le situazioni, anche cose che dai per scontato e che quando perdi rivaluti. E’ per questo che io voglio vivere con intensità, con profondità attimo per attimo.




Ci legge una poesia?
Certo. Apro il libro e lascio fare al caso…


Non esiste strada incompiuta,
non esiste emozione non riconosciuta,
non esiste sensazione che non può essere assecondata,
non esiste un sorriso che non rallegri
non esiste cielo non infinito
non esiste stella non ammirata,
non esiste silenzio che non faccia rumore
non esiste lacrima non amara,
non esiste esperienza che non insegni qualcosa!


Per molti anni i suoi versi sono rimasti riservati, poi arriva la vittoria ad un concorso e si aprono al pubblico. Come è cambiato da allora il suo rapporto con la scrittura?
Beh, aprendomi al pubblico è nata la mia prima raccolta di poesie, Gli angoli del cuore, che è stata una scoperta per gli altri. Questa seconda invece, Nonostante tutto io sogno, costituisce un’accresciuta consapevolezza nel rapporto con me stessa. So che ora posso condividere il mio pensiero, posso dare dei messaggi che in un modo o nell’altro arrivano, insieme alla forza delle emozioni, delle esperienze, sostenendo non solo me ma anche chi la incontra e la coglie nei versi. Una grande possibilità che mi lusinga da un lato e spaventa dall’altro.


E’ presente sul social network Facebook. Come vive il web?
Lo vivo sostanzialmente con riservatezza, ma amando anche collaborare. E’ iniziata a proposito la collaborazione col blog letterario Un cuore tra i libri, in cui si recensisce letteratura e che ringrazio per questa bella opportunità. Sullo stesso è stato recensito anche Nonostante tutto io sogno. Con stupore ho constatato ancora una volta la forza dei versi e la capacità di interagire con la vita di ognuno – i versi attraversano la vita, mi attraversano e così toccano il lettore; in fondo so che non mi appartengono, che appartengono al mondo, al vivere.


E’ già al lavoro per una sua nuova raccolta, la terza. Intanto con che poesia saluta il pubblico?
Lo saluto con una poesia che fa così…


Occorre
“Per restare vivi,
occorre non rinunciare al tramonto,
alla speranza,
saper accettare sofferenza e felicità,
non lasciarsi schiacciare dal passato e da tutto ciò che non si possiede.
Occorre la gentilezza, la curiosità e la fantasia,
occorre cambiare, occorre prendersi cura di sé per se stessi,
continuare a sognare, sorridere, e restare bambini saltando nelle pozzanghere della vita senza aver timore di bagnarsi,
occorre lottare, per vivere, per amare,
occorre piangere, e non dimenticare,
occorre non rinunciare mai,
per godersi lo spettacolo della vita con coraggio e fiducia.”


Ho la propensione a guardarmi dentro, a godere di ogni cosa o persona che la vita mi pone sulla strada, grande o piccola che sia, a godermi i momenti, gli istanti, e a imparare dalle lacrime versate e dai sorrisi che nascono senza motivo e per non disperdere nulla scrivo”.
Anna Pappalettera  

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