PANE E ARTE, L’IMPRENDITORIA CREATIVA DI PASCAL BARBATO: MANO-CUORE-TESTA
Si parla spesso del connubio tra arte, cultura e imprenditoria e del potenziale che ne scaturisce,come per il percorso di Pascal Barbato, panificatore di San Marco in Lamis, in provincia di Foggia, che raccoglie una tradizione di famiglia lunga sei generazioni, Fulgaro Panificatori 1890, imponendo nuovo impulso e una nuova visione al ruolo del panificatore, che diviene creativo: un professionista capace di sfornare non solo prodotti ma vere e proprie creazioni, per condividere esperienze di gusto e sensi.
“La panificazione è una forma d’arte, il pane è una creazione, come lo sono un dipinto, una scultura. Anche se il pane lo consumi, rimaneil suo valore artistico”spiega Pascal Barbato, aggiungendo l’idea di puntare più sulla qualità dei prodotti e meno sulla quantità, sin dalle materie prime, scegliendo solo produzioni e coltivazioni della nostra terra e che la rispettano.
Una visione coraggiosa, soprattutto in provincia, che segna la cifra umana e professionale di Pascal Barbato e insieme determina un’offerta originale e di successo, tesa a creare nuovi prodotti e sapori nel rispetto del passato.
Un’attività che testimonia il legame con la sua terra e la bellezza di fare il panificatore, svelando la poesia della creazione del pane, grazie ad una narrazione appassionata e sapiente.
Classe 1977, dopo la la maturità linguistica si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, ma la sua natura artistica che lo indirizzava verso l’accademia di arte drammatica, lo spingerà ad iscriversi alla facoltà di lettere: un compromesso che gli permetterà di aprirsi contemporaneamente al ruolo di imprenditore. Studente ed artigiano, conseguirà la laurea non senza sacrifici, immerso tra i libri, i colori e i sapori dello storico panificio di famiglia.
Segue la formazione alla PNL (Programmazione Neuro Linguistica) e al network marketing, con la voglia di affermarsi e di cogliere le nuove opportunità comunicative e formative offerte dal web, confermando la visione innovativa del proprio ruolo. “Vado fuori dalle mie mura cittadine affinchè poi la gente venga a trovarmi, rimanendo conquistata dal mio mondo. E’ questo un moto magico, quasi da pifferaio, che fa emergere la bellezza delle cose” spiega Barbato.
“Preparar da mangiare è un atto di amore e responsabilità, ed io mi sento responsabile di tutto quello che posso toccare con i miei prodotti da forno: piacere, gusto e salute. So bene che è necessario collegare mano, cuore e testa per sorprendere con il gusto, avvolgere con odori e sapori, nutrire in modo sano. I sensi sono il mezzo con cui tu “violi”, entri dentro una persona, e questo lo devi fare col massimo rispetto, con prodotti armoniosi, buoni e genuini, donando sempre, insieme al sapore, un’emozione” continua Pascal.
Puntando alla “qualità assoluta” dei suoi prodotti e creazioni, arrivano anche i primi successi mediatici, che lo portano sempre più a contatto con il pubblico. Il web è un megafono importante, ma resta fondamentale l’autenticità del prodotto e l’incisività del messaggio, capace di toccare corde profonde nel pubblico, come fosse musica, sottolinea. Un’imprenditoria attiva, dove la comunicazione e il contatto diretto con la platea di consumatori, con i suoi gusti, opinioni ed esigenze, diventano determinanti per un’accresciuta consapevolezza professionale. La comunicazione e le relazioni si confermano fondamentali, col cliente ma ancor più col fornitore, infatti un buon artigiano trasforma una buona materia prima, senza stravolgerla, condividendo rispetto del territorio, qualità e genuinità dei prodotti.
“Alla farina ho voluto aggiungere passione, sacrificio, dedizione, ed interminabili notti! Già, infinite notti a parlare con le fiamme, ad ascoltare il crepitio della crosta del pane che inizia a scricchiolare. Come in un rituale magico, mentre il paese dorme, il silenzio ogni notte fa da cornice ai miei gesti antichi; poi le voci del fuoco e del pane inaugurano ogni mio giorno. Il fuoco è vivo e ci parla, e il silenzio diventa fondamentale per l’ascolto” racconta Pascal, rapito dai ricordi di bambino e di famiglia, da suoni e gesti rimasti immutati nel tempo, che lo legano ai riti del fuoco di San Marco in Lamis, metafore di vita.
Il pane, simbolo popolare e contadino, diventa così un prodotto di prestigio, attraverso la narrazione, la qualità e l’esperienza sensoriale che ne deriva, fino a portare la nostra terra, il Gargano, fuori dai suoi confini, esportando i prodotti da forno, insieme alla piacevolezza e ai colori della nostra fetta di Puglia.
Con le mani affondate nella tradizione e gli occhi al mondo che cambia, Barbato vuole sorprendere il suo pubblico, permettendogli di percepire la vita intima dei suoi ingredienti: annusando il pane, spezzando un biscotto, dividendo un tarallo o bagnando una frisella, per percepire le farine, gli olii, l’acqua e le tecniche di impasto e lievitazione.
Fondamentali le farine dei nostri mulini e l’olio della nostra terra, di peranzana, più costoso dell’industriale ma di grande valore, insieme al modo di fare le cotture.
Anche i prodotti con cioccolato vedono ingredienti nostrani, per personalizzare il panettone, (tradizione a noi lontana) che diventa di casa grazie ad una lavorazione arricchita dai nostri sapori e frutti, come le mandorle biologiche, gli agrumi del Gargano o l’olio extravergine di oliva. Il panettone diviene così espressione della nostra terra, per giungere ad esportarlo in tutt’Italia e in buona parte dell’Europa.
In cantiere un laboratorio “Gluten Free” contro le intolleranze, finalmente esaltando i sapori partendo dalle radici contadine povere.
Pascal Barbato è on line al sito www.pascalbarbato.it– www.fulgaropanificatori.it
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