A Celle di San Vito 148 abitanti, più maschi che femmine, vincono Maria e Antonio
Demografia aggiornata, il paese è tra i 142 comuni italiani con meno di 150 abitanti
Progetto finanziato dal Pnrr per fermare lo spopolamento, nel 1881 il borgo contava 1050 residenti
Il gemellaggio con Bari, il piano per creare nuove imprese, il bando per la residenza di artisti da tutto il mondo
La sindaca Giannini: “Noi ce la mettiamo tutta, i paesi come il nostro sono la spina dorsale di Italia e Europa”
comunicato stampa, martedì 7 marzo 2023
CELLE DI SAN VITO (FG) – Al 31 dicembre 2022, l’Ufficio Anagrafe del Comune di Celle di San Vito registra una popolazione di 148 persone. Rispetto allo stesso periodo del 2021, la popolazione è aumentata di due unità. Gli abitanti hanno la seguente distribuzione per sesso: 75 maschi e 73 femmine. Analizzando i dati per classi d’età, emerge che il gruppo più numeroso è quello delle persone con età compresa fra i 51 e i 60 anni: 27 in tutto, di cui 15 donne e 12 uomini. E 27 sono anche le persone di età compresa fra zero e 30 anni. Sono 22, inoltre, gli abitanti compresi nella fascia dagli 81 ai 100 anni: prevalgono le donne, 16 a 6. L’annuale comunicazione dei dati statistici contiene anche alcune curiosità. Tra le femmine, è Maria il nome più diffuso a Celle di San Vito; Antonio s’impone tra i maschi, mentre nella classifica dei cognomi vince Agriesti. Dal 2002 al 2022 sono stati festeggiati 18 nuovi nati, l’ultimo dei quali – un maschio – proprio nel 2022. Nello stesso arco temporale, il paese è passato dai 186 abitanti del 2002 agli attuali 148. Secondo i dati Istat, Celle di San Vito rientra tra i 142 comuni italiani con una popolazione inferiore ai 150 abitanti, l’unico di tutta la Puglia, e ha una densità demografica di 7,98 abitanti per kmq. Dall’Unità d’Italia, il numero massimo di abitanti a Celle di San Vito fu registrato nel 1881, quando il paese contava su 1050 residenti. Il Comune più piccolo della Puglia e Bari, il più grande, sono gemellati dal 2014 (https://tinyurl.com/3zkwxkkt). “Per fermare e invertire la tendenza allo spopolamento”, spiega la sindaca Maria Giannini, “puntiamo soprattutto sul progetto che ci è stato approvato nell’ambito del PNRR e che ci vede insieme ai due comuni più vicini, quelli di Castelluccio Valmaggiore e di Faeto”. Il progetto è stato approvato e finanziato. I tre comuni potranno investire 2 milioni e mezzo di euro per una serie di attività integrate, prime tra tutte la formazione professionale propedeutica alla nascita di nuove attività imprenditoriali e alla creazione di posti di lavoro. I fondi serviranno anche a creare attività, servizi e infrastrutture che interconnettano i tre borghi. Nascerà una residenza artistica annuale per ospitare fotografi, pittori, musicisti, ricercatori e creativi da tutto il mondo. Persone che aiutino ad attivare iniziative e progetti per far conoscere le attrattività dell’area: paesaggi maestosi, rilievi abbracciati dai boschi, ambienti incontaminati, borghi deliziosi. Sono solo alcune delle attività che saranno implementate grazie al finanziamento del progetto presentato dal Comune di Celle San Vito all’interno della Linea di Azione B dell’investimento 2.1, “Attrattività dei Borghi”, nell’ambito del PNRR. Sarà creato un portale web come punto di riferimento per i turisti da utilizzare come canale di comunicazione primario. Al suo interno, si promuoveranno non solo le iniziative turistiche ma anche le attività produttive, le eccellenze enogastronomiche, i servizi e le strutture della ricettività e gli eventi culturali. “Noi ce la mettiamo tutta”, ha aggiunto la sindaca, “anche attraverso le attività che ci vedono partecipi nell’Area Interna Monti Dauni. L’Europa e il Governo italiano devono sostenere misure più incisive contro lo spopolamento: di paesi come il nostro ce ne sono migliaia in Italia, sono i centri più ricchi di acqua, boschi, biodiversità; rappresentano la colonna vertebrale di radici culturali antichissime, come quelle della Via Francigena e della minoranza francoprovenzale che costituiscono l’identità storica e culturale di Celle di San Vito. Se questi paesi dovessero scomparire, perderemmo una parte importante dell’identità italiana ed europea”.