Albino Barresi, Ricordi lievi ed oltre. Poesie (1985 – 2024). Guido Miano Editore, Milano 2025. Recensione di Raffaele Piazza
Comunicato Stampa
La silloge di poesie Ricordi lievi ed oltre (Guido Miano Editore, 2025) di Albino Barresi, che prendiamo in considerazione in questa sede presenta una prefazione di Michele Miano acuta e ricca di acribia.
La memoria involontaria di proustiana ascendenza, con tutte le sue implicazioni è un costante argomento per ogni poeta nel suo poiein perché la riattualizzazione, il senso di una provenienza temporale e anche spaziale è incontrovertibile e lo scopo nel momento in cui si scrive diviene il desiderio di fermare il tempo stesso nell’attimo, istante di passaggio tra passato e futuro se la poesia è sempre metafisica.
In un certo senso nella sua sorgiva ricerca d’infinità il poeta si fa veggente e il discorso si collega al tentativo di abitare poeticamente la terra che si traduce per i poeti lirici nell’esprimersi attraverso versi che bene s’intonato alla ricerca che porta al risultato della linearità dell’incanto.
La raccolta di poesie di Albino Barresi, nato a Villa San Giovanni (R.C.), manifesta a partire dal suo esplicito titolo la tematica del ricordo e l’intento di trattare il tema del tempo è sugellato dalla specificazione dell’autore stesso che ci fa sapere che le poesie della silloge sono state scritte in un periodo che va dal 1985 al 2024.
Se i ricordi del poeta sono lievi bene s’intonano alla manifesta leggerezza dei dettati sempre ben controllati in una poetica che ha per cifra distintiva la matrice neo lirica ed elegiaca.
Il volume è scandito in due sezioni e i componimenti sgorgano in ognuna delle due parti in ordine cronologico.
Le parti in cui si compone sono due: Ricordi lievi ed oltre (1985-2010) e La mia vita… qui (2020-2034).
Particolarmente bella la poesia che apre la raccolta intitolata Sogno nella quale il poeta si rivolge ad un tu che è presumibilmente la persona amata che in questo caso si fa Musa.
La suddetta poesia è suddivisa in quattro strofe ed è presente, nell’accorato rivolgersi del poeta alla figura femminile, qualcosa di unico nel suo genere perché Albino non canta la sua donna attraverso la fisicità la materialità del corpo come avviene quasi sempre nel genere della poesia amorosa ma attraverso la tensione verso la sua anima, la sua coscienza, la sua interiorità così che il risultato del poeta diviene un interanimarsi con la persona nel dichiarare di volerle carezzare appunto l’anima e di voler percorrere le sue sfumature interiori.
Sogno: «Sogno/ di accarezzarti l’anima/ lievemente condiscendere/ i suoi contorni/ le sfumature interiori percorrere/ mentre mi fingo/ attraversare altri
mondi/ di sensazioni alternative.// Sogno/ di seguire i tuoi occhi/ fintantoché sfioro/ le tue gote fascinose/ e le labbra si schiudono/ in un pallido sorriso/ visione di vissuti interiori/ indicibilmente reali.// … sensazioni scarnificate/ smarrimenti dell’anima/ altre vite immaginate/ dentro il quotidiano/ calpestare la nera terra…».
C’è nella suddetta composizione un’estasi controllata dell’io-poetante una fortissima carica affettiva e di desiderio verso la persona amata detta con urgenza e una straordinaria originalità che diviene il pregio più prezioso di questa scrittura.
In Come passano gli anni il poeta scrive: «È dell’altro giorno/ vivere in altri luoghi/ in realtà diverse/ convinti dell’umanità di tutti.// È di ieri la delusione/ del ritrovare a tutte le latitudini/ miserie e nobiltà/ accomunate da biechi interessi.// È di oggi/ la certezza che un uomo/ non cambia il suo essere/ con l’incipiente progresso».
Un fare poesia quello di Barresi sotteso ad un andamento dei versi, a un ritmo inconfondibili e ottima è la fusione tra forma e contenuti che provoca nei lettori salutari emozioni.
Raffaele Piazza

Albino Barresi, Ricordi lievi ed oltre, prefazione di Michele Miano, Guido Miano Editore, Milano 2025, pp. 64, isbn 979-12-81351-58-5, mianoposta@gmail.com