Amelio Cimini, In cammino, 50 anni di poesia in musica, Guido Miano Editore, Milano 2025. Recensione di Enzo Concardi
Comunicato Stampa
Di recentissima pubblicazione – gennaio 2025 – questo libro di don Amelio Cimini ci conduce nel mondo della Musica Sacra, genere di cui egli è appassionato studioso ed autore, divulgatore e docente con varie specializzazioni acquisite in materia. Opportunamente il titolo, In cammino, è accompagnato da un sottotitolo esplicativo (50 anni di poesia in musica), che ne indica il genere: testi lirici di canti musicati, ma senza note nella pubblicazione. Ha visto la luce a Milano ad opera della Casa Editrice Guido Miano, nella collana di testi letterari Alcyone 2000, ed è introdotto dalla competente prefazione di Marco Zelioli. Data la peculiarità della formula editoriale, mi sembra un servizio dovuto al lettore ascoltare le motivazioni di tale scelta dalle parole stesse dell’autore, espresse nella sua premessa.
Così scrive Amelio Cimini: «Questi testi non nascono come poesie, ma come canti. Mancando qui dell’importante supporto della rispettiva musica, ogni testo risulta quindi (per forza di cose) solo un disarmato tentativo per portare la musica nella vita e la vita nella musica, con linguaggio diretto e nella luce della fede. Certo, “la musica non può cambiare il mondo, solo la gente può farlo. Ma la musica può cambiare la gente” (V. Havel). Questi canti-poesie sono nati sull’urgenza e (spesso) nella frenesia del quotidiano, ma anche sulla necessità, come ricorda il saggio A.J. Heschel, di “pensare all’uomo in termini umani”, visto che viviamo in un’epoca in cui l’uomo, “invece di comprendere, scatta una foto; invece di ascoltare la voce, la registra”. Senza ammantare pretese assurde, questi testi vorrebbero semplicemente trasmettere (riprendendo ancora Heschel) “più che un’emozione, un modo di comprendere e di intuire un significato più grande di noi e farci sentire, nel flusso di ciò che è passeggero, il silenzio di ciò che è eterno”».

Ovviamente il lettore, mediante la lettura, trarrà da sé i messaggi dell’opera, mentre qui mi sembra opportuno attirare l’attenzione anche sullo specifico della forma poetica, sottolineandone la metrica e i passaggi maggiormente ispirati e quindi propriamente dotati di liricità, immagini e suggestioni. Ogni componimento è preceduto da un incipit riflessivo di due righe in prosa (corsivo) che sintetizza il tema. I testi sono composti da strofe prevalentemente costituite da quartine, ma anche da distici, terzine, sestine ed ottave. V’è ancora, trattandosi di canzoni, un ritornello, ma non sempre, che per sua natura prende il ritmo di un’anafora. L’insieme canta la grandezza di Dio, la profondità della fede, i valori del Cristianesimo, la ricerca della verità e della bellezza, le virtù teologali, la centralità cristologica, la devozione mariana. I capitoli di questo cammino prima esistenziale, indi spirituale, sono stati pensati dall’autore come un susseguirsi di tappe verso la conquista di una pienezza di umanità e di religiosità: la vita, simboli e segnali, la ricerca, la scoperta, il mistero, l’annuncio, donna e madre.
Da essi cerchiamo allora di trarre alcune lacerti tra i più significativi, sia dagli incipit in prosa, che dai versi in poesia. In Allora capirai c’è l’invito a non fuggire, ad aprire gli occhi, così troverai la vera risposta vera a tanti perché: “La luce di una goccia di rugiada, / la voce del silenzio nella sera / son orme di un Eterno che ci è Padre, / scintille di un Amore che ci avvolge”. In Lungo i fiumi si suggerisce di diventare seminatori d’infinito, oltre la frenesia della corsa ai risultati: “Se ogni incontro con i fratelli, / se ogni sguardo dei nostri figli / ha il sapore di un triste addio, / tradiremo il mistero dell’uomo”. È esaltata a lungo dall’autore l’opera del Cristo: “Per cambiare l’umanità non ha solo parlato, / ma si è fatto umiltà, misericordia, carità e servizio” (Per un mondo); si tratta del “più grande e incredibile racconto della storia umana, / nonostante l’indifferenza e lo scetticismo degli umani”: “Voglio narrarti una storia, / la storia d’un Dio fatto uomo: / Verbo divino in eterno / e fragile carne nel tempo” (Voglio narrarti). Il libro si chiude con la celebrazione della grandezza della Madre di Dio: “Ti saluto, Maria, / lampada vivissima, /nel tuo grembo dimora / la Sapienza eterna; / donna forte, nuova Eva, / prediletta e conquistata dall’Amore” (Ti saluto Maria).
Se vogliamo trarre una conclusione al termine di questo cammino, dobbiamo ricorrere a Marco Zelioli: «“Chi canta prega due volte”: cito Sant’Agostino per dire che questo libro è un chiaro invito alla preghiera». Un’attività che oggi a molti può apparire anacronistica ed inutile, ma che invece serba in sé potenzialità insospettate per l’anima umana.
Enzo Concardi
Amelio Cimini, In cammino – 50 anni di poesia in musica; a cura di Marco Zelioli, Guido Miano Editore, Milano 2025, pp. 64, isbn 979-12-81351-10-3, mianoposta@gmail.com.