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Diocesi di San Severo: In occasione della festa di San Severo

COMUNICATO STAMPA

In occasione della festa di San Severo, titolare della città e della Diocesi, il Vescovo ha tenuto l’omelia durante il Pontificale celebrato in Cattedrale, a cui hanno partecipato, assieme al popolo santo di Dio, rappresentanti delle Amministrazioni comunali della Diocesi, Sindaci e Responsabili locali delle Forze dell’Ordine, assieme a rappresentanti di Associazioni presenti sul territorio.
Il presule, a partire dal brano del Buon Pastore (Gv 10, 11-16) previsto nella Liturgia della Parola della festa del santo Patrono, ha accostato alcuni elementi del testo evangelico ad altrettanti elementi emergenti dalla nostra storia presente, offrendo alcune piste di riflessione.
In maniera particolare ha parlato delle città di questo territorio, “del grande bene sommerso che contengono, ma anche del male che si è insediato e che ci pone domande importanti: quali sono i luoghi dove una comunità, e ancor di più le nostre comunità oggi si riconoscono, e dove costruiscono la propria cultura e la propria identità?”
Ancora, si è soffermato sulla sicurezza di cui si preoccupa il Pastore del gregge; essendo noi responsabili gli uni della vita degli altri, il Vescovo ha chiesto: “Qual è la realtà del nostro territorio dal punto di vista della sicurezza e della tutela del bene dei nostri fratelli e sorelle?”
E ha offerto alcune considerazioni: “La storia anche recente dell’Italia ci ha ampiamente dimostrato che la mafia non si ferma solo con la repressione, ma ha bisogno di una cultura di bene che possa emergere come alternativa valida ed efficace.
Il Beato don Pino Puglisi venne ucciso dai mafiosi perché, creando cultura con le sue attività in parrocchia, toglieva la manovalanza giovanile agli uomini di malaffare.”
Partendo dall’affermazione di Gesù in questo contesto “Il buon pastore conosce le sue pecore e le sue pecore lo conoscono” ha sottolineato che “senza volerlo tante volte scivoliamo dentro alla logica che identifica le persone con i problemi di cui sono portatori. E le persone diventano problemi” mentre invece “non sono problemi, ma persone, hanno un volto, hanno tutti un nome e un cognome. E, se siamo cristiani, sono
nostri fratelli e sorelle.”
A partire dalla definizione che Giovanni evangelista dà del Buon Pastore, che nel suo Vangelo è chiamato “bello”, il vescovo ha auspicato la riscoperta della bellezza del nostro territorio e della nostra gente, invitando alla fattiva speranza che “tutti possiamo, nei nostri ambiti di responsabilità, politica, sociale, ecclesiale farci promotori di educazione alla bellezza, sollecitando e valorizzando ogni realtà presente nel
territorio, perché il bene comune in quanto tale non è – come si pensa sempre – ‘di nessuno’, ma è di tutti.”
La preghiera finale dell’omelia è stata una invocazione al santo Patrono della Diocesi: “Che San Severo nostro Patrono ci aiuti a crescere come popolo, nella responsabilità e nell’orgoglio di appartenere a questa terra benedetta dalla sua santità e dalla sua potente intercessione”.

San Severo lì, 26 settembre 2021

Direttore Ufficio comunicazioni sociali-Addetto Stampa
dott. Beniamino PASCALE

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