E’ ON LINE “COUNTRICK’S”, PROGETTO RAP MADE IN CAPITANATA – 10 TRACCE CHE DISEGNANO UN INTERO MONDO
Si intitola Countrick’s’ il nuovo progetto rap tutto made in Capitanata, che vede riunirsi DJ, Producers e MC per dar vita ad una raccolta di dieci tracce che parla di libertà, sacrificio, lavoro, voglia di riscatto e della dignità profonda della cultura popolare, contadina e operaia.
Al lavoro per il progetto registrato, mixato e masterizzato da Mastro Jail nei locali dell’associazione I Polli di Pirro, presso l’ex carcere di Apricena: Bonkers, Jumpo, Melino, Sesto Carnera, Totò Nasty, Dj Paisan, Bosco, PexOne, Cenzi, Jail e Secco Secco.
Registrazioni che disegnano un vero e proprio microcosmo, dove rime, assonanze e pensieri si intrecciano scavando nei grooves e nei loops per definire una letteratura sonora potente, lucida, a tratti tagliente, carica di sensibilità e insieme rivendicazione, di dignità e di una sopportazione senza resa.
Un grido sulle miserie di un mondo sempre più ingiusto, sbilanciato verso privilegi che piovono sulle vite di ognuno e che nemmeno il sole fitto dei campi dauni può asciugare. Emblematici i versi de L’incantatore: “Difendo gli ideali a denti stretti/balbetti detti/prometti tetti/ so che non puoi farne altrimenti/ mà non mi incanti incantatore di serpenti. Suona e cadono mura/ dice di avere la cura/ senza il proprio tornaconto tutto censura/ capovolge ogni equilibrio l’intera natura/ non ti svegli perdi anelli ne percepisci l’usura”.
E’ un disco di contaminazioni Countrick’s, titolo inteso come “dalla campagna”, non solo musicali ma anche scenografiche: vengono in mente insieme ai nostri paesaggi quelli dell’America blues, e non certo per le sonorità ma piuttosto per il contesto e l’ambientazione del disco, concepito nel rispetto e a contatto con la natura, immersi in una campagna vissuta.
Una produzione dove i beat integrano insieme all’ hip pop sonorità blues, swing, mediterranee e popolari, non mancando un riferimento al Maestro Matteo Salvatore e al suo mondo con l’inconfondibile riffe di Lu bene mio, accanto al richiamo ad una coscienza critica che si estenda finalmente alla società tutta.
E proprio dalla classe popolare, ad affiancare l’italiano, si prendono in prestito le parole, con un dialetto asciutto, diretto, carico di idee ed immagini che finiscono per stilizzare la Lingua Madre, rendendole una nuova estetica che sa ospitare insieme alla rivendicazione e all’attualità, radici e poesia come nei versi di “In the pex”: Cà s’ nu capisch tu spieg bon/steng vritt d’ terr facc u cafon/countrick’s terr in conginzion giust’addizion p’nu destinazion – Che se non lo capisci te lo spiego bene/sono sporco di terra, faccio il contadino/countrick’s terra in congiunzione, giusta addizione per noi destinazione”.
Una scena ricca di fermento quella rap dauna, che vede raccogliersi intorno a questo linguaggio sempre più famigliare idee e sensibilità insieme a notevoli talenti, per creare un pensiero vitale, agile e bello, stilizzato da una letteratura in versi che usa il groove verbale come punteruolo per l’anima, tesa ad un pensiero e ad un sentire profondi, matrici di una concreta azione poetica, a tratti scapigliata e certo ancor più autentica proprio perchè libera da etichette.
Un movimento che meriterebbe quindi un sostegno editoriale e che potrebbe arricchire ulteriormente l’espressione culturale e artistica della nostra terra anche oltre i suoi confini, testimoniandone nuova linfa e attualità per ritratteggiare la storia e l’immaginario, sapendo affiancarsi e nutrire la tradizione.
Le tracce dell’album Countrick’s
Intro
In the Pex
N.J.P.T.
Ogni tua scelta
L’incantatore
Spaccatelle
Proibito
Speranza
Skit
Outro
Di seguito il brano “In the Pex” https://www.youtube.com/watch?v=46RABpQBbE8
Per ascoltare l’album Countrick’s è possibile visitare il canale you tube https://www.youtube.com/channel/UClkecJ9y_ha4d3A9u6uu-qw