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È uscito il libro di poesie: NAVIGANDO SOTTO IL SOLE di GIORGIO BOLLA con prefazione di Michele Miano

Comunicato Stampa

Pubblicato il libro di poesie dal titolo “Navigando sotto il sole” di Giorgio Bolla, con prefazione di Michele Miano, nella prestigiosa collana “Alcyone 2000”, Guido Miano Editore, Milano 2025.

Non è sempre facile inquadrare il nucleo ispiratore della tematica di Giorgio Bolla, medico chirurgo con una vita avventurosa alle spalle. Medico alpinista in missioni himalayane in Nepal. Ma anche pilota automobilistico in circuito. Ha corso un po’ ovunque e naturalmente anche in altri continenti. Saggista in campo scientifico clinico ha pubblicato più di 70 lavori, anche in riviste sia nazionali che internazionali.

La raccolta di liriche Navigando sotto il sole nasce dalla sua sofferta esperienza di chirurgo pediatra, dalle vicende vissute nell’Ospedale pediatrico di “Medici senza Frontiere” in Monrovia, capitale della Liberia, nato con l’epidemia di virus Ebola nel 2014.

La poesia di Bolla è un incessante riflettere su se stessa, alla ricerca di un ritmo e di una misura che oscillano tra la tradizione ed una ricerca singolare e che consente contaminazioni spesso felici tra ambiti lessicali apparentemente non contigui. Si potrebbe dire che la riflessione esistenziale si trasformi in un articolato interrogativo sulla possibilità della poesia di cogliere una qualche parvenza di risposta, di essenziale certezza nei momenti in cui, per dirla con Montale, il nostro «seguitare la muraglia/ che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia» lascia uno spiraglio all’animo sempre assetato dell’artista.

La sua poesia infatti esplora il sentimento dell’amore, ma anche la ricerca sensoriale e filosofica. Una poesia suggestiva, ricca di simbolismo e di metafore: un enigmatico peregrinare, un trasfigurarsi da un’apparenza a un’altra.

Quello di Giorgio Bolla è un continuo navigare di pensiero in pensiero, perennemente in bilico tra l’uomo e la natura e in questo compenetrarsi si rivela il senso delle cose. La parola è nuda, scabra; è più incisiva, probabilmente in rapporto a quello smagrire di assonanze e ricerche formali, nella misura in cui il quesito esistenziale e un certo dolore panico hanno tentato il sopravvento radicandosi nella innata facoltà evocativa della natura e dei suoi eventi. Emblematica la lirica Dietro la notte:

«Dietro la notte

arriva il vento

dietro l’albero

la notte arriva

dove uomini soli

scelgono il tempo

nella loro costruzione

io guardo il passo

ma dove sta il tempo

quando io non so?».

Per Giorgio Bolla la medicina è una missione; ne è consapevole e lo dimostrano le sue avventure in mezzo mondo. Come anche la poesia: anima e corpo sono tra loro inscindibili. La storia è piena di esempi di medici scrittori a dimostrazione che sono due discipline intimamente connesse. Non sarà forse un caso che tanti scrittori hanno esercitato la professione di medico. Del resto, lo scrittore è non solo un «fabbro del parlar materno», ma anche un rivelatore dell’anima.

L’evangelista Luca era un medico e scrisse un vangelo colto e letterario. Dante si iscrisse alla corporazione dei medici e degli speziali per poter partecipare alla vita politica fiorentina. Tra i tanti medici scrittori basti ricordarne alcuni: nel Cinquecento François Rabelais, nell’Ottocento Anton Čechov, nel Novecento Michail Bulgakov.

Nelle nostre più umili cronache editoriali, piace ricordare alcune opere di medici edite da questa Casa editrice ad esempio: Luigi Manzi con Dietro la maschera di garza la cronistoria umana e professionale di un ginecologo oppure il romanzo La lunga notte dei siluri di Eugenio Fontana con prefazione di Giulio Bedeschi (per intenderci: l’autore del best seller Centomila gavette di ghiaccio) opere edite negli anni Ottanta. Ancora più di recente: la poetessa Angela Ragozzino, medico rianimatore, lo psicologo Sergio Camellini tutti della scuderia Miano. Come dire, sulla scia di quel sensibile e laico senso di umanesimo consapevole di chi vede e affronta ogni giorno tanta sofferenza, dolore, senso di rabbia e di impotenza non può non amare il prossimo incondizionatamente.

È la gratuità, l’amore in silenzio verso il prossimo che aiuta il medico scrittore a dare un senso alla propria vita di uomo e di medico. Quasi come portare il peso di un “fardello” di tanta sofferenza, in questo caso, patita nell’ospedale da campo in Monrovia, in mezzo a tanta miseria, al virus Ebola e alle guerre civili. Si legga la lirica Suona la sua voce:

«Suona la sua voce

l’uccello del mattino

ed io levo il mio corpo

e preparo il mio sangue

al sudore del giorno».

Come se i medici scrittori avessero sviluppato una particolare sensibilità tutta loro, proprio per le sofferenze, atrocità, privazioni vissute in prima persona nei vari campi d’azione. Amare e basta, incondizionatamente. Giorgio Bolla questo lo sa: come medico per la sua professione che si rivela poi una vera e propria missione e come umanista con i suoi versi.

Il poeta sembra quindi suggerire al mondo intero:

«Avrò la libertà

di spingerti

di là del cuore».

E di questo dobbiamo essergliene grati.

Michele Miano

Bolla Giorgio, Navigando sotto il sole, prefazione di Michele Miano, Guido Miano Editore, Milano 2025, pp. 70, isbn 979-12-81351-56-1, mianoposta@gmail.com.

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