Grazia Marzulli, Nella carezza del vento, sbocciano fiori, Guido Miano Editore, Milano 2023. Recensione di Marco Zelioli.
Grazia Marzulli, fine e colta scrittrice, che esordì nel 1998 con Il volo di Penelope, ci ripropone parte della sua più che ventennale opera poetica con queste poesie, entrate nella collana “Alcyone 2000” di Guido Miano Editore, col sempre utile e ricco apparato critico-bibliografico.
Già titolo e sottotitolo della silloge ci danno sensazioni di dolcezza e di meraviglia, che ritornano frequentissime nei versi qui raccolti, tra i quali non mancano degli inediti, che si innestano con naturalezza nel fluire di sensazioni dei precedenti già pubblicati, come testimonia Incanto (nella penultima sezione, Anemoni) che chiude così: “…Tu pioggia sole vento in un istante / folata di ponente e maestrale / impeto che travolge e fugge via… // Sarà follia o fluida realtà? // Nel bagliore di un lampo / si scioglierà l’incanto”.
La ricchezza di immagini e di metafore che si trovano nelle poesie della Marzulli non mortificano mai il ritmo sempre leggero dei versi, impreziositi a volte, ma mai appesantiti, dal ricorso a parole poco in voga al giorno d’oggi – fin dalla prima poesia della raccolta, La mia favola, definita “… franta dal tempo”. Se nella prima parte, Il volo di Penelope, anche la struttura delle poesie è “classica”, nelle poesie tratte dalla seconda parte, Salsedine (1999), si nota una grande differenza: alcuni versi sono allineati a sinistra, altri a destra, altri al centro, in un variare anche ottico di disposizione delle parole che contribuisce ad attirare l’attenzione del lettore. Ciò si ripete, ma con minore frequenza ed impatto visivo, nelle seguenti parti della raccolta.
Vi sono accenni molto personali, e critici, alle mode d’oggi, ad un mondo un po’ ‘fasullo’, per cui Michele Miano nella Prefazione può osservare che la scrittrice “rivela una sfiducia nel presente, nella società odierna, nel dominio tecnologico, simbolo di annullamento della libertà individuale”. Fra tutto, però, il continuo intreccio di passato e presente finisce col ‘redimere’ anche le storture di quell’oggi così apparentemente lontano dal gusto della Marzulli. Perché alla fine, in ogni caso, la vita è nel presente, e comunque il passato è anche ricordo di spavento (“… / incubi atroci… / cado nel vuoto / l’eco risento nelle orecchie / d’un edificio squarciato / si sbarrano gli occhi / si rizza la pelle allo schianto…” – da Schegge di guerra), e di lutto (“… Ora che mi manchi, / se mi affiora da insidie una lama / e mi strugge la lacerazione / la bellezza per me si fa tigre, / poi rampante mi porge un sorriso, / il tuo sorriso” – da A mia madre).
Non mancano squarci sorprendenti, descrizioni che colpiscono per la loro rapidità, come: “Sbiadire lento di caseggiati / e ciminiere color vaniglia / metafisici cubi e bottiglie / nello spazio alienato…” (incipit della poesia Lungo i binari del tempo); o descrizioni concitate di stati d’animo, come in Ricerca: “…Tasta note stridenti / di astruse interferenze / nella suite a due voci / nella suite a più voci / allarme improvviso / timore diffuso / fastidio crescente / nodo in gola-tarlo nella mente…”.
Siamo di fronte ad un’antologia (perché tale è la raccolta in cinque parti di questa carezza del vento) veramente ricca e ‘trasparente’ – nel senso che fa trasparire i solidi fondamenti del linguaggio della scrittrice, tanto ancorato al passato classico (quasi distaccato, fisso e ‘preciso’), quanto consapevole del presente (sempre mutevole, vivo, concreto e vario): in un continuo divenire che, “per non smarrire il senso di una vita” – ultimo verso di Taglio sartoriale – non
lascia troppo spazio alla pur naturale Nostalgia; perché, come chiude l’omonima poesia: “La vita guarda avanti”. Ed ecco, sbocciano i fiori: continuano a sbocciare, quasi come miracolo della vita presente che va con fiducia verso il futuro; e nell’ultima sezione, raccolta di inediti non a caso intitolata Fiori della Resilienza, si legge: “Nella carriera come nella vita / sia lieve ogni tuo passo e ponderato. // … // E l’imprinting del cuore / illumini il progetto. // Forgialo in eleganza e / come tu sai procedi / a passi di danza” (inizio e fine di A passi di danza). Sembra così di venir lanciati verso una nuova prospettiva, da scoprire leggendo questo libro di Grazia Marzulli.
Marco Zelioli
Grazia Marzulli, Nella carezza del vento, sbocciano fiori, prefazione di Michele Miano, Guido Miano Editore, Milano 2023, pp. 96, isbn 978-88-31497-98-5, mianoposta@gmail.com.