Il Movimento 5 Stelle vuole impianti di compostaggio pubblici , anaerobici e piccoli.
“Un mio pensiero dopo aver seguito il Consiglio Comunale del 19 giugno 2020 sull’impianto di compostaggio all’exSafab.
Se il Consiglio Comunale del 2018, ad unanimita’, si è espresso con il “NO” all’impianto, cosa centrano gli interventi, sia del Sindaco che dei consiglieri, sul dare lezioni sul compostaggio e sulla chiusura del Ciclo dei Rifiuti?
Se si vuol affrontare il discorso della chiusura del Ciclo dei Rifiuti, non è che con un impianto le problematiche si risolvono.
Si deve partire dalle 3 R, Ridurre, Riutilizzare e Riciclare.
Il fine è quello di far il minimo rifiuto possibile e paradossalmente portarlo allo “0”… Ma questi sono altri discorsi.
Il punto è che nel C.C. del 19 giugno 2020 si dovevano creare, sperando che siano stati fatti, i presupposti su procedure e provvedimenti da concertare e da adottare, con lo scopo di scongiurare l’impianto di compostaggio sulla S.S. 16, come i punti messi in risalto da Gianfranco Di Sabato (M5S) insieme a qualche altro consigliere, sperando che possano essere risolutivi.
Un cenno anche sul “𝐩𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐚𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞” che va invocato prima e non a cose fatte e di sentenze che abbiano accolto il principio, francamente io non ne ho trovate, tranne quella a livello europeo sugli OGM portato avanti da alcuni stati compreso l’Italia……
Infine, la Regione Puglia, come il MoVimento 5 Stelle, vuole impianti di compostaggio anaerobico, pubblici e massimo da 20/25 t/a.”
(post Vito Gassi – attivista Movimento Cinque Stelle)