La carica di 700 studenti per il Festival della Scienza
Sono i giovani di Foggia, Lucera e San Severo che hanno partecipato alle prime tre giornate
Oggi, giovedì 29 febbraio, spazio a geofisica, vulcanologia, intelligenza artificiale e algoritmi
Venerdì 1 marzo la matematica della felicità con Rocco Dedda e i super-poteri della fisica
Fino al 5 marzo la rassegna organizzata dall’associazione “Organizzazione eventi culturali”
Comunicato Stampa di Francesco Quitadamo
FOGGIA – Sono oltre 700 gli studenti che hanno partecipato alle prime tre giornate del Festival della Scienza di Foggia, manifestazione organizzata da Marco D’Alessandro, Angelo Bricocoli e Antonio Milazzi dell’associazione “Organizzazione Eventi Culturali”. Gli appuntamenti di lunedì 26 febbraio hanno riempito le aule magne del Liceo Poerio e del Liceo Scientifico Volta, a Foggia, e dell’Istituto Di Sangro-Minuziano-Alberti a San Severo. Martedì 27 febbraio, grande partecipazione anche al Liceo Lanza-Perugini, alla Scuola Murialdo e al Liceo Scientifico Marconi, mentre mercoledì il Festival è entrato nelle aule dell’Istituto San Giovanni Bosco di Foggia ed è approdato a Lucera, con l’accoglienza meravigliosa degli studenti dell’ITET Vittorio Emanuele III.
OGGI, GIOVEDÍ 29 FEBBRAIO. Oggi, la quarta giornata del Festival della Scienza di Foggia, si aprirà alle ore 9.30, nella scuola San Giovanni Bosco, con un incontro scientifico per sfatare i luoghi comuni sugli animali selvatici. Alle ore 10, il Liceo Poerio ospiterà Luigi Zarrilli e Gianpaolo Cecere, scienziati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, con una conferenza sul ruolo della memoria storica e della conoscenza nella mitigazione dei rischi naturali. Particolarmente affascinante il viaggio che Antonio Daniele, docente dell’Università di Foggia, farà compiere agli studenti della scuola Murialdo, alle ore 11, su “Dino Buzzati e l’intelligenza artificiale”. Al Liceo Lanza-Perugini, sempre alle 11.30, Gianmarco Pastore, dell’Università Cattolica di Milano, spazierà attorno e dentro al tema de “Il Minotauro digitale: aspetti etico-pratici degli algoritmi generativi”. Alle 16, al Liceo Marconi, Savino Longo, docente dell’Università di Bari, parlerà di “Stelle, pianeti, atomi e molecole: una introduzione all’astrobiologia”. Il programma di giovedì 29 febbraio si chiuderà con Maurizio Quinto, dell’Università di Foggia, che alle ore 17, a Palazzo Dogana, discuterà de “La logica dei computer quantistici in parole semplici”.
DEDDA E LA MATEMATICA DELLA FELICITÁ. Venerdì 1 marzo, alle ore 9, sarà il professore e influencer Rocco Dedda, seguito da migliaia di follower sui social per il suo modo coinvolgente ed efficace di insegnare e fare divulgazione, a spiegare agli studenti del Poerio “La matematica della felicità”. Sempre al Poerio, ma alle ore 11, Luigi Zarrilli e Gianpaolo Cecere, scienziati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, replicheranno il loro intervento sul ruolo della memoria storica e della conoscenza nella mitigazione dei rischi naturali. Alla stessa ora, ma all’Istituto Di Sangro-Minuziano-Alberti di San Severo, il professor Matteo Francavilla terrà una lezione su “Le tecnologie per la conversione ecologica: scienza o fantascienza?”. In contemporanea, con inizio alle ore 11, Giuliana Galati sarà all’ITET Vittorio Emanuele III di Lucera con “Diventare fachiri grazie alla fisica”. Alle ore 11.30 altri tre eventi in contemporanea: al Liceo Marconi ci sarà Federico Benuzzi con “La legge del perdente”; all’Istituto Notarangelo-Rosati, Gianmarco Pastore, dell’Università Cattolica di Milano, spazierà attorno e dentro al tema de “Il Minotauro digitale: aspetti etico-pratici degli algoritmi generativi”. Sempre alle ore 11.30, Rocco Dedda e la sua matematica della felicità saranno ancora protagonisti, ma al Liceo Scientifico Volta. L’ultimo evento della giornata è in programma alle ore 17 a Palazzo Dogana con Federico Benuzzi (“Fake news: di bufale si muore”), Stefano Tartaglia (“Il programma Polio-PLUS”) e Paolo Monaco (“Cannabis, una pianta da demonizzare o una risorsa da sfruttare?”).