Lecce – Venerdì 2 febbraio – «minima. fucina di quartiere» ospita Davide Morgagni
Lecce – Venerdì 2 febbraio – «minima. fucina di quartiere» ospita Davide Morgagni e «Il rifiuto» letture con Aurelia Cipollini e Davide Morgagni, dialoga Maria Chiara Provenzan
COMUNICATO STAMPA
Musicaos Editore
Venerdì 2 febbraio 2024 – ore 21 presso «minima – fucina di quartiere» (Fucina Salentina) (Lecce, Via Sozy Carafa, 59)
Presentazione e letture: «Il rifiuto» (Musicaos Editore) di Davide Morgagni
dialoga con l’autore: Maria Chiara Provenzano (Università del Salento)
Letture di: Aurelia Cipollini, Davide Morgagni
Venerdì 2 febbraio 2024 alle ore 21, a Lecce, presso «minima. fucina di quartiere» (Fucina Salentina), in via Sozy Carafa 59, si terrà la presentazione de «Il rifiuto» di Davide Morgagni. Il volume edito da Musicaos Editore raccoglie i quattro romanzi pubblicati dall’autore tra il 2014 e il 2019, che trovano conclusione con l’inedito «Finché c’è rabbia», del 2023.
Termina col romanzo inedito “Finché c’è rabbia”, del quale abbiamo riportato un frammento, «Il rifiuto» grande affresco narrativo composto in dieci anni di scrittura da Davide Morgagni, e iniziato con l’esordio de «I pornomadi», proseguito con «Strade negre» e «La nebbia del secolo». L’autore Davide Morgagni dialogherà Maria Chiara Provenzano (Università del Salento). Durante l’incontro si terranno delle letture dal romanzo, eseguite da Aurelia Cipollini e Davide Morgagni.
Non proprio come diceva Simba, povero Simba, l’ultima volta che si sono incontrati, ma con la stessa disperazione e sotto lo stesso velato cielo estivo del sud.
«Ah Simba, fratello, addio Simba… perché sei morto? Basta così…».
Quell’ultima volta che lo vide, Paride gli chiedeva come avesse fatto ad andar su e giù tra l’Italia e il Senegal per vent’anni, ostinatamente, a battere la testa e le corna contro tutti i muri, a rischiare la pelle, ciascun giorno, nel goffo tentativo di migliorare la sua condizione di vita economica.
«Basta così fratello…»
Ci ha provato Simba, voleva soltanto fare il falegname in Italia, e lui, da quanto gli ha raccontato, ci sapeva fare col legno, ma lo pagavano due euro l’ora per dieci ore al giorno, così ha avuto la brillante idea di darsi al commercio di calzini di cotone per le strade.
«Non posso pagare affitto e bolletti… che vita è questa… ora sono vecchio… sempre solo… strade vuote… no posso camminari e camminari per questi lavori… no buono qui in Italy pe me… io torno Senegal… ho moglie e figlie… mie figlie fanno capelli… come dire… parrucchi… lavoro buono… io lì ho casa… casa di Simba davanti mare… lì pesce buono e no caro… lì io mangio pesci tutti giorni… che fare qui? Qui gente no più buona… c’è virus… c’è virus… c’è c***o…».
«E se me ne venissi in Senegal con te?» chiese Paride, fantasticando una camera con vista su una immensa baia di bianche spiagge bagnate dall’oceano Atlantico.
«C’è virus lì? Come va da quelle parti?».
«Mie parti?».
«Dico, com’è dalle tue parti?».
«Come Italy… zona poveri, zona ricchi, zona poveri, zona ricchi, zona poveri…».
«E tu in che zona vivi?».
«Zona poveri…» disse Simba, aprendo le sue bianche mani, ridendo, come chi ti fa capire che la risposta è scontata. «Ma davvero poveri… tu non può capire…».
«E tua moglie che dice?».
«Mogli?».
«Sì…».
«Lei tutti giorni dice telefono torna… torna Simba… che fai tu lì…? basta Simba… lasci stare soldi… no rabbia… torni… fa nulla… va bene… va bene… Io basta… basta così… addio… addio… torni a casa…».
Addio Simba, fratello mio, basta così, riposa adesso, in pace, ci rivedremo per la prossima fine del mondo, intanto buon viaggio, tornatene da dove sei venuto, è stato solo un incubo, e vedrai che una volta a casa andrà meglio.
Povero Simba, una volta tornato in Senegal è morto, si sarà beccato il virus, sarà annegato nell’oceano, oppure gli avranno sparato in testa per un pugno di pesci e ha detto «basta».
Ma Paride Cadei non sa cosa vuol dire tornare a casa.
«Questa è la stagione dell’abbondanza, lo sento. Devo soltanto smettere di resistere… sì è così, sissignore! che rabbia però, che rabbia l’estate…» si ripete, fissando la quieta baia di Otranto.
Il lettore seguirà le vicende dei personaggi dal duemilasette, spostandosi nel tempo e nei luoghi, da Lecce a Roma, da Roma a Parigi, e poi di nuovo nel Salento. Per l’occasione tutti i romanzi che compongono «Il rifiuto» sono stati riveduti per questa edizione. C’è qui una sintassi che evolve in linea esponenziale, mescolando i piani del pensiero, della creazione poetica, della cronaca, con una lingua nuova. Davide Morgagni porta a compimento la realizzazione di una macchina letteraria dissacrante, canzonatoria, eccessiva, godibile, al di là delle stesse possibilità di ogni formalismo. «Il rifiuto» è il romanzo di un quindicennio urlante, di cui fa proprie tutte le istanze più urgenti, dal controllo totale al terrorismo, dalla liquidità delle nuove classi sociali alla sindrome dell’apparire, portando alla ribalta un pensiero in rivolta, filtrando la realtà attraverso il languore di un’esistenza che non si vuole arrendere allo stato delle cose.
«Il rifiuto» di Davide Morgagni, inaugura le uscite della collana «Balbec» di Musicaos Editore, cui faranno seguito i nuovi libri di Giuseppe Goisis, Raffaele Gorgoni, Francesco Lanzo.
Davide Morgagni nasce a Lecce, nel 1977. Si laurea in filosofia. È autore, regista, scrittore e attore di numerose pieces teatrali. Pubblica «I pornomadi» (2014) e «Strade negre» (2017), entrambi con Musicaos Editore. Del 2019 «La nebbia del secolo» (Leucotea editore). «Finché c’è rabbia», del 2023, è la quarta parte che compone «Il rifiuto».
Luogo minima. fucina di quartiere (Fucina Salentina) Via Sozy Carafa, 59 – Lecce
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