Martedì 18 e mercoledì 19 giugno Michele Antonio Fino a Bari e Lecce per presentare “Non me la bevo.
Comunicato Stampa
MARTEDÌ 18 E MERCOLEDÌ 19 GIUGNO MICHELE ANTONIO FINO A BARI E LECCE PER PRESENTARE “NON ME LA BEVO. GODERSI IL VINO CONSAPEVOLMENTE SENZA MARKETING NÉ MODE”.
Martedì 18 e mercoledì 19 giugno Michele Antonio Fino, docente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, sarà a Bari e Lecce per presentare il recente volume “Non me la bevo. Godersi il vino consapevolmente senza marketing né mode” (Mondadori). Martedì 18 giugno (ore 19:00 – ingresso libero | liberrima.it – 0809198986) alla Libreria Liberrima di Via Calefati a Bari, l’autore dialogherà con Nick Difino (autore e conduttore tv, consulente per food & tourism) e Claudia Ghiro (enologa) nell’ambito del progetto “Blind Book Bari – Sensazioni in libreria“, finanziato dal bando pubblico “Un negozio non è solo un negozio” – programma d_Bari 2022 – 2024. Mercoledì 19 giugno (ore 19:00 – ingresso libero | bibliotecaognibene.it – 0832404612) appuntamento invece nel giardino del Complesso degli Agostiniani in viale Michele De Pietro a Lecce per la quarta edizione di Agostiniani Libri, rassegna letteraria del Comune di Lecce e della Biblioteca Ognibene. All’incontro, promosso in collaborazione con Diffondiamo idee di valore, Conversazioni sul futuro e Libreria Liberrima, parteciperanno Fiorella Perrone (ricercatrice e coordinatrice della Gambero Rosso Academy Lecce) e Alfredo Polito (esperto in comunicazione enogastronomica).
IL LIBRO
No, non è vero che il vino si è sempre fatto nello stesso modo dalla notte dei tempi. No, non è vero che il vino contadino è sempre meglio di quello industriale. Sì, fino a Pasteur, la riuscita del vino era affidata a buone pratiche, ma spesso senza che se ne conoscesse il senso. E ancora no, non è per nulla scontato che il vino naturale sia più naturale del vino trattato. Si prenda nota che i vigneti europei hanno al massimo duecento anni, non millenni, perché purtroppo, a causa del diffondersi di alcuni parassiti, vennero quasi tutti distrutti a fine Ottocento. Poi, il vino si comincia a degustare a partire dalla corretta lettura dell’etichetta. E infine sì, un buon bicchiere di vino fa bene all’umore e alle relazioni; non si può semplicemente dire che faccia bene alla salute. Non me la bevo è una coraggiosa azione di debunking delle mode e delle leggende che il marketing ha infilato con abilità nei calici che ogni giorno alziamo al cielo. Lo ha pensato e scritto Michele A. Fino, professore associato all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, appassionato di tutto ciò che ruota intorno al vino: cantine, processi di vinificazione, storie dei vigneti, conoscenza dei terreni e dei climi, marketing, storytelling e studi scientifici. Questo volume è un godibile vademecum per tutti coloro che amano bere del buon vino – e per fortuna sono tanti – ma non si raccapezzano più tra etichette, campagne di comunicazione, antiche leggende e mode improvvise. La scoperta di ciò che sta dietro molta narrazione aiuterà tutti noi ad amare ancora di più questa bevanda, che sempre regala sensazioni uniche e spesso sancisce il piacere dello stare insieme.
L’AUTORE
Michele A. Fino è professore associato di Fondamenti del Diritto Europeo all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e fra i suoi incarichi spicca quello di Responsabile Scientifico dell’Unità di Ricerca UNISG – PRIN 2020 “Dell’origine. Identità, autenticità e contraddizioni del cibo”. Prima di “Non me la bevo. Godersi il vino consapevolmente senza marketing né mode” (Mondadori), nel 2021 ha pubblicato Gastronazionalismo (People).
Ufficio stampa Conversazioni sul futuro
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