Monteleone di Puglia, 23 agosto 1942
Nel piccolo comune del Subappennino Dauno ci fu il primo atto di aperta ribellione al regime fascista in Italia.
La collera popolare esplose nella prima mattinata del 23 agosto quando il comandante della stazione dei carabinieri, sulla base delle disposizioni prefettizie, decise di far sequestrare delle pentole (pignatte) contenenti granoturco alle donne che erano in fila davanti a un forno.
Le donne andarono prima dal podestà e poi sempre più numerose si diressero verso la caserma, dove i carabinieri spararono alcuni colpi per disperdere la folla, provocando dei feriti. La reazione popolare fu durissima, Radio Londra diffuse la notizia incitando gli italiani a seguirne l’esempio.
La rivolta popolare di Monteleone fu soffocata con novantadue arresti, su ordine del prefetto di Foggia Giovanni Dolfin, in seguito nominato capo della segreteria personale di Benito Mussolini.
Molti arrestati rimasero in carcere per diversi mesi e furono poi liberati solo nell’ottobre 1943, grazie alle forze alleate.
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Monteleone di Puglia
Fonte: regione.puglia.ti