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Partono gli scavi a Pietra Caduta. Studenti di Archeologia già al lavoro

Fondazione Archeologica Canosina, Soprintendenza ABAP Bat e Foggia e Università di Bari insieme per le indagini archeologiche nella necropoli di Canosa di Puglia

Il Presidente della FAC, Sergio Fontana: “Risultato raggiunto grazie alla sinergia pubblico-privato”. La campagna di scavo durerà tre anni. Più di trenta le tombe già documentate

Comunicato Stampa

Si scava nella necropoli di Pietra Caduta e lo si fa, per la prima volta, su concessione triennale ministeriale. L’area archeologica di Pietra Caduta è un esteso spazio funerario situato nella zona meridionale di Canosa di Puglia, caratterizzato dalla presenza di cave a cielo aperto e di numerose tombe di età daunia. Nella vasta necropoli, dopo sette anni dalle ultime indagini, sono al lavoro gli studenti di Scienze dei Beni Culturali e Archeologia e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università degli Studi di Bari per le attività propedeutiche alla campagna di scavo che partirà ufficialmente nella primavera 2024.

L’area era stata interessata da precedenti interventi, ma mai prima d’ora sotto la concessione triennale del Ministero della Cultura. Tra il 2014 e il 2016, erano, infatti, stati attivati diversi campi – scuola di archeologia. Si trattava, all’epoca, di progetti didattici di alternanza scuola-lavoro che interessavano studenti del Liceo Statale ‘Enrico Fermi’ di Canosa, resi possibile dall’interessamento e dalla collaborazione fra la Fondazione Archeologica Canosina e la Soprintendenza Archeologica della Puglia.

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Oggi, l’avvio di indagini sistematiche è un risultato importantissimo al quale si giunge grazie alla sinergia tra la FAC, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta – Andria – Trani e Foggia e l’Università di Bari.

Obiettivo dello scavo è l’approfondimento della conoscenza su questo vasto settore funerario periferico risalente al IV – III secolo a.C., dove oggi sono documentate trentatré tombe ‘a grotticella’. Le tombe sono state, purtroppo, depredate nel tempo ma una parte degli antichi corredi che custodivano sono stati recuperati e potranno svelare molto sul rapporto con l’insediamento daunio, sui rituali funerari e sul profilo degli abitanti che qui erano sepolti. A spiegarlo la professoressa Raffaella Cassano, direttore di scavo, che guida il team di lavoro insieme all’archeologa Maria Silvestri, direttore scientifico del progetto.

Gli interventi in cui sono stati impegnati, nel mese di dicembre, gli studenti dell’Università di Bari hanno riguardato la bonifica dell’area, il ripristino delle evidenze archeologiche ed il perfezionamento della base topografica per la corretta georeferenziazione della necropoli. Nelle attività, sono stati coinvolti gli studenti del ‘Fermi’ di Canosa attraverso incontri di approfondimento.

“L’attività di scavo e ricerca che sarà condotta su quest’area archeologica non ancora compromessa dallo sviluppo urbanistico, di fatto paesaggisticamente vergine, sicuramente consentirà di acquisire ulteriori dati conoscitivi sulla storia e l’evoluzione di un centro urbano così importante”, il commento di Anita Guarnieri, Soprintendente ABAP per le province BAT e Foggia.

“La ripresa delle indagini nell’area di Pietra Caduta è una bellissima notizia, un traguardo frutto della cooperazione pubblico-privato in cui la Fondazione crede fermamente ed ulteriore esito del buon lavoro congiunto che stiamo svolgendo con la Soprintendenza”, le parole di Sergio Fontana, Presidente della FAC.

La concessione del MiC allo scavo arriva, infatti, in seguito ad un altro risultato sull’area: già lo scorso maggio, grazie all’interessamento della FAC e dell’associazione nazionale Italia Nostra sezione di Canosa, la Soprintendenza delle province BAT e Foggia aveva concluso l’iter per la dichiarazione di notevole interesse pubblico e, dunque, per l’apposizione del vincolo archeologico, cui oggi fa seguito la concessione di scavo di tre anni.

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