Teatro Luciani, 22 novembre L’Angelo e la Divina: in scena l’amicizia-rivalità fra la Callas e Renat Tebaldi
Lo spettacolo alla vigilia del ‘Callas Day’ sarà anche un tributo alle donne vittima di violenza. Durante la serata anche la prima edizione del Premio ‘Opera de Mari’
Comunicato Stampa
Maria Callas e Renata Tebaldi, le due cantanti d’opera più importanti del secondo dopoguerra, erano davvero acerrime nemiche sia sul palcoscenico che nella vita privata? E se la loro rivalità celasse, in realtà, una grande fragilità? A indagare questo controverso rapporto uno spettacolo-concerto dal titolo ‘L’Angelo e la Divina’, che andrà in scena mercoledì 22 novembre presso il teatro Luciani di Acquaviva delle Fonti, alla vigilia del ‘Callas Day’. Così è stato rinominato il prossimo 2 dicembre, giorno del centesimo anniversario del noto soprano che sarà celebrata con eventi e manifestazioni in tutto il mondo.
Sul palco del Luciani di Acquaviva le due rivali si incontreranno nuovamente, come avvenuto nella vita vera, in un dialogo-concerto che coniugherà recitazione e canto e che si inserisce nel programma del Festival Opera de Mari, nel suo decimo anniversario di attività.
A dare voce alle due protagoniste, considerate ‘la Divina’ l’una e ‘Voce d’Angelo’ l’altra, i soprani Grazia Coppolecchia, nel ruolo della Callas, e Natalizia Carone, che vestirà i panni della Tebaldi, anche autrici dello spettacolo. Assieme a loro, sul palco il tenore Dario Di Vietri, reduce da una tournée internazionale, nel ruolo di Giuseppe Di Stefano e l’Ensemble da Camera Festival Opera de Mari diretto al pianoforte dal M° concertatore Giuseppe Bini.
La performance mette in evidenza i punti di forza e i punti di debolezza sia personali che sociali dell’una e dell’altra donna, con un susseguirsi di racconti di vita reale, ricordi e riflessioni intime. Le vocalità diverse, la competizione fra le due, più o meno creata ad arte e alimentata dagli impresari dell’epoca, le implicazioni sociali, l’eco internazionale dell’antagonismo fra le due grandi interpreti, al centro dello spettacolo. Ma, con il dipanarsi della storia, via via che ci si addentra nell’intima narrazione delle vite di queste grandi artiste, esse saranno in grado di scoprirsi molto meno nemiche di quello che le cronache del tempo ci hanno consegnato. Anzi, si renderanno conto di avere in comune molte cose, di essere capaci di soffrire allo stesso modo e si sorprenderanno unite in un’amicizia che mai avrebbero potuto pensare tanto vera e genuina.
L’idea delle autrici prende spunto dall’incontro che avvenne tra le due donne nel 1968 presso il Metropolitan Opera di New York, quando la Callas, nel momento più buio della sua vita, decise di andare ad ascoltare la sua ‘concorrente’ Renata Tebaldi. Ne parlarono tutti i giornali, ma nessuno seppe mai cosa realmente si dissero le due donne.
Cinquantacinque anni dopo quell’incontro, lo spettacolo ipotizza quale possa essere stato il contenuto di quel dialogo. Un dialogo che verrà inscenato anche grazie all’ausilio del canto, ovviamente, e del susseguirsi di arie d’opera che ben rappresentano gli stati d’animo delle donne. Otello, Tosca, L’amico Fritz, Cavalleria rusticana, Adriana Lecouvreur, Manon, Turandot, La Traviata sono solo alcuni dei brani che furono interpretati dalle due cantanti in vita, nel corso delle loro rispettive carriere, e che verranno reinterpretati dai cantanti-attori in scena.
Importante sarà anche il ricordo del grande sodalizio artistico – e poi anche della travagliata storia d’amore – tra Maria Callas e Giuseppe Di Stefano che, per anni, furono gli incontrastati beniamini del pubblico.
Sullo sfondo, anche le violenze – psicologiche e non – a cui ‘la Divina’ fu sottoposta fin dall’infanzia. Il difficile rapporto della Callas con la madre, che durante la guerra aveva cercato di farla prostituire con i soldati tedeschi, i ripetuti abusi perpetrati dal suo grande amore, Aristotele Onassis, il matrimonio complicato con Giovanni Battista Meneghini che la derubò dei suoi averi, finirono per pregiudicare la salute mentale della donna e, oggi, grazie a “L’Angelo e la Divina”, divengono anche un modo per parlare di violenza in tutte le sue forme e tributare le donne che ne sono vittime.
“Non è solo un racconto, più o meno fedele dei fatti. Con quest’opera, vogliamo lanciare un messaggio forte in un’epoca in cui sentiamo parlare di femminicidi pressoché ogni giorno – il commento di Natalizia Carone che è anche la Presidente dell’associazione MUSInCanto che organizza il Festival Opera de Mari – Il tema della violenza sulle donne è tristemente attuale. Ma vorremmo che la Callas, la cui vita fu così infelice, e la sua collega Tebaldi siano ricordate non per la loro inimicizia, ma come quello che realmente sono: due delle figure più influenti della storia dell’opera, icone di dignità e artiste immortali per il loro talento e la loro immensa forza. Questa è una storia che vuole parlare anche della cultura del rispetto”.
Non in ultimo, la serata sarà anche l’occasione per svelare il nome del vincitore della prima edizione del premio Opera de Mari.“Abbiamo deciso di instituire un premio e di insignire annualmente un artista, un talento, un o una professionista che si saranno particolarmente distinti nel campo delle arti o, semplicemente, nell’esportazione dell’italianità”, ha continuato la Presidente che ha illustrato come il premio verrà assegnato, specificamente, a chi spiccherà nel segno della ‘passione’. “Vorremmo tributare chi ci ‘mette il cuore’, a volte anche rimettendoci tempo, soldi ed energia. Chi fa il suo mestiere anche a dispetto o a discapito del ritorno economico, insomma. E, nell’arte, ce ne sono tanti”.
L’evento gode del patrocinio del Comune di Acquaviva delle Fonti e della Presidenza del Consiglio della Regione Puglia. Inizio ore 21. Biglietti in prevendita online su eventbrite.it o presso Info Point Turistico di Acquaviva delle Fonti. Info www.festivaloperademari.it