Venerdì 8 novembre LECCE Lo spettacolo Revolution di Sara Bevilacqua inaugura Unica – SenzaConfini da Nasca il teatro
Comunicato Stampa
DA VENERDÌ 8 NOVEMBRE CON LO SPETTACOLO REVOLUTION DI SARA BEVILACQUA PRENDE IL VIA “UNICA – SENZACONFINI”. FINO AL 1 GIUGNO LA TERZA STAGIONE DI NASCA IL TEATRO A LECCE PROPORRÀ UN RICCO CALENDARIO DI LABORATORI, PROSA, MUSICA, TEATRO RAGAZZI, DANZA, ARTE VISIVA E CINEMA.
Venerdì 8 novembre | ore 20:45 | Teatro
REVOLUTION
di e con Sara Bevilacqua – Meridiani Perduti
Spettacolo Vincitore del Premio del Pubblico a Le Voci Dell’Anima 2020
Lo spettacolo, con la regia di Sara Bevilacqua e la drammaturgia di Emiliano Poddi (finalista Premio Strega 2008 con “Tre volte invano”), è una miscela di emozioni, ricordi e storie di vita vissuta a Brindisi negli anni del Boom. All’inizio degli anni ’60, i Beatles suonavano al Cavern Club di Liverpool e Yuri Gagarin diventava il primo uomo in orbita attorno alla Terra. La protagonista sogna di volare nello spazio e di incontrare i Fab Four, ma ha un piccolo problema: vive a Brindisi, vale a dire che è lontana 326 km dall’orbita di Gagarin e circa 3.000 da Liverpool. Per di più a Brindisi, cittadina immobile nel ripetersi dei suoi riti quotidiani, sembra che gli anni ’60 non vogliano proprio arrivare. E invece arrivano. In una forma un po’ diversa da come la ragazza si sarebbe augurata, ma arrivano: nel ’62 viene completato il primo lotto della Montecatini e le cose all’improvviso cambiano anche là dove sembravano immutabili. Revolution racconta i dieci anni che hanno sconvolto la storia, fino alla notte in cui Tito Stagno raccontò dai microfoni della Rai lo sbarco del primo uomo sulla Luna. E la ragazza innamorata dei Beatles? Dov’era mentre Armstrong imprimeva la sua famosa impronta? Anche lei davanti alla TV, oppure, come suggeriscono i Beatles in un’altra famosa canzone, Across the universe? Le musiche dei Quattro di Liverpool, riarrangiate ed eseguite dal vivo da Daniele Guarini (voce) e Daniele Bove (pianoforte), segnano il passo di questo spaccato degli anni sessanta.
Sabato 16 novembre | ore 20:00 e 22:00 | Il grande jazz
PIETRO LUSSU – ALICE RICCIARDI
a cura di Good Vibes – Musica Cultura Ambiente
Nasca il Teatro ospita la nuova stagione di concerti di Good Vibes – Musica Cultura Ambiente, con la direzione artistica del contrabbassista Marco Bardoscia e il patrocinio del Comune di Lecce. “Catch a Falling Star” di Alice Ricciardi (voce) e Pietro Lussu (piano) è un concerto dedicato agli standard del jazz, alle sonorità più ricercate ed alle atmosfere più eleganti dell’American Songbook e della Musica Pop degli anni ’50 e ’60 e di proprie composizioni originali. Un eclettico programma musicale, incarnato dal suono e dall’approccio distintivo del duo: Alice porta la sua conoscenza della cultura del jazz vocale, l’immaginazione melodica, l’interpretazione sottile di testi e musica senza tempo. Pietro è un partner sensibile e stimolante, che combina creatività con eleganza, ironia, tradizione e svolte inaspettate. Il duo abbraccia la musica con curiosità, audacia e spontaneità. L’interazione dinamica, così come il senso di sospensione, allusione, sono tutte espressioni che l’ascoltatore completa in una miriade di interpretazioni personali.
Domenica 24 novembre | ore 18:00 | Teatro ragazzi
Il FIGLIO
di e con Angela Iurilli
Sonorizzazioni dal vivo di Sabrina De Mitri
Spettacolo tout public (età consigliata dai 10 anni)
Con il sostegno di Fondazione AMI – Alta Mane Italia
Durante una passeggiata nei giardini di Villa Borghese, nel giorno del suo settimo compleanno, un bambino di nome Mario si addormenta sotto un albero. Fin qui nulla di grave, se non fosse che, al risveglio, non riconosce né la sua istitutrice né sua madre, e chiede con forza di essere accompagnato a casa dalla “vera mamma”. Da questo mistero ha inizio l’avventura di Mario, conteso da due madri, una vicenda che presto coinvolgerà l’intera città, attraverso la stampa e un processo giudiziario, arricchendo la narrazione con una varietà di personaggi: avvocati, cocchieri, “zingari di mare” e fantesche. È una storia che tiene col fiato sospeso, parlando di morte e resurrezione, di lotta e amicizia. Una fiaba contemporanea impregnata di poesia e magia, in cui i personaggi buoni e cattivi non sono folletti o supereroi, orchi o streghe, ma adulti e bambini che vivono nel mondo reale. Un’attrice racconta una storia incredibile, incarnando i vari personaggi attraverso raffinate tecniche teatrali, con l’unico uso del corpo e della voce. In scena con lei c’è una musicista, che ricrea l’ambiente sonoro utilizzando la voce, l’elettronica e piccoli strumenti di uso quotidiano, nello stile delle sonorizzazioni dei film muti, esprimendo il mondo interiore e l’umore dei protagonisti con il suo sassofono. Questa combinazione di narrazione e sonorizzazione dal vivo immerge lo spettatore nelle atmosfere di una Roma del primo Novecento: dai brulicanti quartieri di Trastevere e Ludovisi, agli scogli di San Felice Circeo. L’opera in scena è una delle più belle scritte da Massimo Bontempelli, “Il figlio di due madri”, di cui la compagnia Animalenta detiene l’esclusiva teatrale in Italia. Una storia che presto approderà sullo schermo in forma di serie televisiva a cura della Rai, contribuendo a rendere finalmente noto un autore tra i più innovativi del Novecento italiano, tra i massimi esponenti del realismo magico.
Domenica 8 dicembre | ore 18:00 | Teatro ragazzi
METTICI IL CUORE
di e con Pamela Mastrorosa – Nina TheatreTeatro
Premio migliore manipolazione Europuppet Valsesia 2022
Spettacolo tout public (età consigliata dai 4 anni)
Con il sostegno di Fondazione AMI – Alta Mane Italia
Senza parole, solo sguardi, musica e sorrisi: “Mettici il cuore” è un divertente e poetico spettacolo in stile cabaret di teatro di figura. L’attrice, con dolcezza e un pizzico di timidezza, darà vita a pupazzi e oggetti, trasformandoli in personaggi teneri e simpatici. Elegante e poetico, “Mettici il cuore” vuole toccare il cuore dello spettatore, portandolo a sorridere, sognare, emozionarsi e riflettere, meravigliandosi di fronte alla bellezza delle piccole cose.
Pamela Mastrorosa ha studiato recitazione frequentando laboratori con vari maestri, tra cui Pasquale D’Attoma Fanizzi, Damiano Nirchio, Paolo Panaro, Lello Tedeschi, Antonio Minelli, Emmanuel Gallot-Lavallee, Ippolito Chiarello, Cristina Pezzoli, Massimiliano Civica, Veronica Cruciani, Maricla Boggio, Guglielmo Rossini (dizione e fonetica), Domenico Lannutti (scrittura comica), Neville Tranter (manipolazione di pupazzi), Laura Kibel (costruzione di pupazzi in gommapiuma) e Hugo Suarez. Nel 2011 ha frequentato la Scuola di Teatro di figura “Casa di Pulcinella” a Bari, diretta da Paolo Comentale. Dall’età di 14 anni lavora nel mondo del teatro di narrazione e teatro di figura come attrice e pupazzara a livello professionista, occupandosi anche della costruzione di pupazzi in gommapiuma. Dal 2019 si esibisce con il suo spettacolo “Mettici il cuore” in festival e teatri in tutto il mondo. Lo spettacolo è stato tra i semifinalisti del Bando In-boxverde nel 2021 e nel 2022.
Da domenica 8 dicembre a martedì 7 gennaio | Arte
MARGHERITA CHIARELLO
La mostra di arte contemporanea di Margherita Chiarello porterà il pubblico in un viaggio visivo attraverso colori vivaci e forme dinamiche. L’artista neurodivergente presenta una serie di opere astratte, ricche di colore e movimento. Le tele esposte spaziano da composizioni caotiche e vibranti a strutture più armoniose e fluide. Ogni quadro racconta una storia diversa, stimolando l’immaginazione e invitando gli osservatori a perdersi nelle intricate trame di colori e forme. Le opere includono creazioni con una miriade di linee colorate che si intrecciano, evocando un senso di dinamismo e complessità, insieme a tonalità blu e viola che creano paesaggi astratti e onirici. Margherita Chiarello realizza le sue opere attraverso un intenso e colorato processo creativo, utilizzando tecniche che spaziano dall’acquarello ai colori Pantone e all’acrilico. La sua tavolozza è dominata da colori vivaci, espressione di un’energia e di una passione che riflettono una personalità solare e piena di vita. Oltre all’arte, la sua vita è ricca di attività, dalla musica allo sport, dimostrando notevole resilienza e tenacia. Il lavoro si distingue per la sua libertà ed espressività, qualità che testimoniano la neurodivergenza come una forza creativa piuttosto che un limite. Le sue opere, intrise di audacia e fluidità, invitano gli osservatori a immergersi in un mondo emotivo e vibrante.
Venerdì 20 dicembre | ore 20:45 | Teatro
OGGI SPOSI
di e con Ippolito Chiarello
pianoforte Luigi Bubbico
Regia Maria Cassi
Allestimento drammaturgico Silvia Ricciardelli
Luci e suoni Marco Oliani
Andato in scena per la prima volta il 15 dicembre 2002, ancora oggi lo spettacolo continua a mietere successi e consensi tra pubblico e critica. Centinaia di repliche e migliaia di persone che lo hanno visto e continuano a ritornare e a rivederlo. Uno spettacolo “leggero”, come si dice nel gergo, un lavoro che scava nell’ambito del comico e del grottesco con i modi dell’avanspettacolo e del varietà, contaminati dai sistemi dettati dall’esperienza teatrale nell’ambito della ricerca. Attraverso la musica, la letteratura, l’improvvisazione e le massime della saggezza popolare l’attore racconta il matrimonio e l’amore in una sorta di cerimonia collettiva. Il giorno più bello della vita di una coppia viene narrato con le canzoni di Daniele Silvestri, Fred Buscaglione, Totò, Mina e con l’espiazione canora a base di Eros Ramazzotti e Umberto Tozzi (per citare i più famosi). Da Ti Amo al Dante di Paolo e Francesca il passo è breve. Il tremendo peccato del bacio più famoso della letteratura italiana è recitato tra una risata e l’altra. Fanno compagnia al sommo i testi di Alessandro Manzoni e Giovanni Verga, Francesco D’Assisi e Gabriele D’Annunzio, Dino Campana e Fernando Pessoa. E ancora le deliranti posizioni dell’Amore dura tre anni del francese Frédéric Beigbeder. Chiarello ci mette del suo con racconti della sua stessa vita, con gli amori finiti e quelli mai iniziati. L’eterno dilemma: matrimonio si, matrimonio no, e l’amore in tutto questo cosa c’entra? Un po’ rito, un po’ sfogo. Lo sfogo di un uomo che “memore”… disserta a voce alta sul matrimonio e l’amore. Pescando a piene mani nel repertorio letterario e musicale antico e contemporaneo, l’attore, tra il serio e il comico, attraversa “pericolosamente” i meandri del “rapporto di coppia”. Del matrimonio vengono riproposti anche i preparativi, con la lista delle cose da fare, e i regali, con una esilarante lista nozze dove vasi kitsch trovano spazio tra televisioni ingombranti e il cd delle Vibrazioni. Lo spettacolo gioca su due registri: la comicità spinta in forma di raffinato varietà dettata da un pianista distratto e poesia alta.
Domenica 22 dicembre | ore 20:00 e 22:00 | Il grande Jazz
DINO RUBINO TRIO
a cura di Good Vibes – Musica Cultura Ambiente
Nasca il Teatro ospita la nuova stagione di concerti di Good Vibes – Musica Cultura Ambiente, con la direzione artistica del contrabbassista Marco Bardoscia e il patrocinio del Comune di Lecce. Sul palco il trio guidato dal pianista Dino Rubino e formato dal contrabbassista Marco Bardoscia e dal batterista Stefano Bagnoli con la partecipazione del sassofonista Francesco Cafiso. Il trio consente di affrontare i concerti con uno spirito diverso rispetto ad altre formazioni. È una formula magica che prende sempre nuove forme ad ogni esibizione, un viaggio interiore che esplora musica, fantasia e creatività. Questo trio, già soprannominato “delle meraviglie” da alcuni addetti ai lavori, affronta repertori diversi con maestria, affascinando il pubblico con incisività ritmica, colori e spirito. È in grado di dialogare in interplay, spaziando tra un ampio repertorio di alta caratura interpretativa, dalle avvolgenti ballad ai momenti ricchi di swing. L’amalgama musicale colpisce profondamente e, al termine di un concerto, si apprezza la profondità delle composizioni e l’eleganza espressiva. Questo è evidente in “Solitude” (dedicata alla celebre composizione di Duke Ellington), la nuova e imponente opera di Dino, pubblicata dalla Tùk di Paolo Fresu in tre CD con oltre tre ore di musica totalmente nuova. “Amo la musica a 360°”, afferma Rubino riguardo al suo nuovo lavoro, “e per questo in ‘Solitude’ si possono trovare canzone, folk, blues, jazz e classica”. Dal vivo, questa nuova formazione ha tutte le carte in regola per diventare uno dei gruppi di riferimento nel panorama contemporaneo del jazz nazionale, grazie all’estrema bellezza che propone.
Venerdì 10 gennaio | ore 20:45 | Musica
IO CHE AMO SOLO TE. LE VOCI DI GENOVA
Un progetto originale di Serena Spedicato (canto, voce recitante), Osvaldo Piliego (testi originali)
e Vince Abbracciante (fisarmonica, arrangiamenti originali)
con Nando Di Modugno (chitarra classica) e Giorgio Vendola (contrabbasso)
Regia Riccardo Lanzarone
Un raffinato, denso racconto di una delle pagine più felici del cantautorato italiano di tutti i tempi: La scuola di Genova, un luogo fatto di artisti straordinari ed amici che, negli anni ‘60, ha esplorato e cantato l’amore come mai prima. Luigi Tenco, Fabrizio De André, Gino Paoli, Sergio Endrigo, Umberto Bindi, Bruno Lauzi sono i protagonisti di questa storia, che narra di canzoni ed emozioni che hanno travolto l’Italia, ed il mondo intero, risuonando fino ad oggi. Io che amo solo te è uno spettacolo ed un concerto di teatro-canzone che racconta cantando, in un’elegante alternanza tra testi e riarrangiamenti originali, le storie e le vite che si celano dietro alcune tra le più belle canzoni d’Autore italiane di sempre. In scaletta “Ritornerai” e “Il tuo amore” di Bruno Lauzi, “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo, “Il nostro concerto” e “La musica è finita” di Umberto Bindi, “Mi sono innamorato di te”, “Un giorno dopo l’altro” e “Ho capito che ti amo” di Luigi Tenco, “Sassi”, “Che cosa c’è” di Gino Paoli, “Bocca di rosa” e “Anime Salve” di Fabrizio De André. Un omaggio potente e commosso a Genova superba eppure ferita, “a una città e a un tempo del cuore … che in queste note e in queste parole hanno imparato l’amore”. Dallo spettacolo è nato anche l’omonimo libro/cd prodotto dall’etichetta salentina Dodicilune, in collaborazione con Eskape Music e Coolclub, distribuito da IRD e Believe.
Venerdì 24 gennaio | ore 20:45 | Teatro
ERA MEGLIO LA PAPAYA
di e con Arianna Gambaccini
Vincitore premio del pubblico Contest Solitarie 2024 – Nasca il teatro
Una donna aspetta nella sala d’aspetto di un tribunale, consapevole che, in quanto Prima Donna, dovrà attendere il suo turno dopo tutte le altre. Si sente in colpa per quanto accaduto, sa di avere una grande responsabilità e si chiede come il mondo possa essere precipitato per una mela. Non riesce a comprendere la gravità del problema, considerando il frutto insipido e banale, simbolo di responsabilità e di scelte. Questa riflessione, tra il serio e il faceto, esplora il limite tra uomo e donna, partendo dall’archetipo di Eva. Se fosse qui oggi, cosa direbbe? Mangerebbe di nuovo la mela? Si ribellerebbe? Cambierebbe l’ultima vocale del suo Dio? Ispirandosi a “Voi sarete come Dei” di Erik Fromm, “La naturale superiorità degli uomini” di Tama Starr e “Quando Dio era una donna” di Merlin Stone, lo spettacolo esamina l’anacronismo dei dogmi sociali sul femminile. Racconta il tentativo tragicomico della donna di legittimarsi senza colpe, rivelando come la civiltà moderna non accetti ciò che considera “diverso” e “debole”. Le testimonianze femminili raccolte arricchiscono il testo, unendo le voci di donne moderne e archetipiche in un unico coro. La verità triste è che “l’altra metà del Cielo” è l’unica che può partorire entrambe le parti. Sul palco, una luce, una donna in tailleur bianco, una sedia, una piccola teca e una mela.
Sabato 25 gennaio | ore 20:00 e 22:00 | Il grande Jazz
ANTONELLO SALIS | CARTA BIANCA
a cura di Good Vibes – Musica Cultura Ambiente
Nasca il Teatro ospita la nuova stagione di concerti di Good Vibes – Musica Cultura Ambiente, con la direzione artistica del contrabbassista Marco Bardoscia e il patrocinio del Comune di Lecce. Fisarmonicista, pianista e compositore, Antonello Salis è uno dei più grandi solisti del jazz italiano. Particolarmente apprezzato il suo lavoro con la fisarmonica, strumento sul quale può essere definito un innovatore e creatore di nuove tecniche espressive che lo hanno posto all’attenzione mondiale. Attivo fin dagli anni 70 con il gruppo Cadmo entrò in contatto con numerosi musicisti e in particolare con Lester Bowie e l’Art Ensemble of Chicago. Nel 1978 Salis debuttò suonando il piano da solista a Roma presso il cinema “Adriano”, in una serata dove si esibirono in duo Lester Bowie e Don Moye e da solo Roscoe Mitchell. Al gruppo de I Cadmo si erano aggiunti il sassofonista Sandro Satta e il trombonista Danilo Terenzi. Dal 1979 Salis suonò nel quartetto di Marcello Melis, esibendosi spesso al Music Inn di Roma. Nel 1995 con Paolo Fresu e Furio Di Castri ha costituito il trio P.A.F.. Nel 2010 fonda il gruppo Giornale di Bordo composto da Antonello Salis al pianoforte e alla fisarmonica, Gavino Murgia al sax, voce e flauti, Paolo Angeli con la chitarra preparata e il batterista afroamericano Hamid Drake. Antonello Salis ha collaborato con numerosissimi artisti di fama internazionale come Francis Kuipers, Massimo Urbani, Enrico Rava, Paolo Fresu, Stefano Bollani, Fabrizio Bosso, Rita Marcotulli, Evan Parker, Javier Girotto e gli Aires Tango, Anouar Brahem, Michel Portal, Don Cherry, Don Pullen, Billy Hart, Ed Blackwell, Billy Cobham, Horacio “El negro” Hernandez, Han Bennik, Naná Vasconcelos, Cecil Taylor, Pat Metheny e tanti altri. Ha collaborato come ospite in decine di produzioni discografiche come in diversi dischi della Tankio Band di Riccardo Fassi, dove appare spesso in veste di solista. Dotato di una grande creatività improvvisativa, ogni suo concerto è un evento e un momento di partecipazione emotiva per il pubblico.
Da venerdì 7 a domenica 9 febbraio | ore 20:45 | Danza
3D – DANCE DEVELOPMENT DAYS
Promossa da Robabramata, con la direzione artistica della danzatrice, coreografa e agitatrice culturale Barbara Toma, la seconda edizione della rassegna “3D – Dance development days” proporrà tre giorni dedicati alla danza contemporanea nella sua forma più pura e più complessa: la composizione istantanea dal vivo. Una full immersion con alcune delle interpreti italiane più interessanti che, negli ultimi anni, oltre a danzare per i grandi nomi della scena contemporanea italiana, si sono dedicate alla creazione di performance di improvvisazione.
Sabato 22 febbraio | ore 20:00 e 22:00 | Il grande Jazz
CAROLINA BUBBICO | FILIPPO BUBBICO
a cura di Good Vibes – Musica Cultura Ambiente
Nasca il Teatro ospita la nuova stagione di concerti di Good Vibes – Musica Cultura Ambiente, con la direzione artistica del contrabbassista Marco Bardoscia e il patrocinio del Comune di Lecce. Sul palco il duo formato dalla pianista e cantante Carolina Bubbico e dal polistrumentista e producer Filippo Bubbico: un incontro di talento e versatilità musicale. Il loro programma alterna brani originali tratti dai rispettivi album a rivisitazioni personali di celebri cover del repertorio internazionale. Entrambi si muovono agilmente tra diversi strumenti, portando un sound che attraversa potenti groove funk e beat onirici, puntando sempre al massimo potenziale espressivo. Al centro della loro musica si trovano armonia, ritmo e melodia, elementi che il duo esplora attraverso un dialogo costante tra influenze jazz e musica “colta” e la forza immersiva della musica elettronica. Questa fusione di generi e linguaggi musicali crea un’esperienza sonora unica, ricca di sfumature e capace di coinvolgere profondamente il pubblico.
Domenica 23 febbraio | ore 18:00 | Teatro ragazzi
FARFALLE – STORIE DI TRASFORMAZIONI
di e con Otto Marco Mercante – Principio Attivo Teatro
musiche originali Leone Marco Bartolo
regia Tonio De Nitto
Vincitore del Premio nazionale NUovo Teatro 2021
Spettacolo tout public (età consigliata dai 6 anni)
Con il sostegno di Fondazione AMI – Alta Mane Italia
Le fiabe sono sempre un mezzo per metterci in contatto con verità più profonde e quindi per cercare di comprendere il mondo attorno a noi tramite una narrazione simbolica e di archetipi che insegni in modo non solo razionale ma che faccia apprendere all’individuo considerato nella sua integrità: conscio e inconscio, pensiero razionale e pensiero emotivo. “Farfalle” è uno spettacolo composto da tre fiabe surreali, poetiche, divertenti e toccanti che hanno come tema principale la trasformazione e che usano la farfalla come metafora dei mutamenti della vita. Le storie affrontano ognuna un cambiamento che è presente nella vita di ogni persona. “Storia del Primo…” affronta la crescita del bambino e della sua necessità di identificazione con il mondo circostante. “Il Gigante e la Farfallina” parla invece della trasformazione adolescenziale e del rapporto con i genitori durante questa fase della vita. “La Farfalla troppo bella” tratta del mutamento dall’età adulta a quella della vecchiaia e della caducità della bellezza.
Domenica 9 marzo | ore 17:00 | Cinema
CINEMA SENZA CONFINI
La stagione Unica – SenzaConfini accoglie una serata all’insegna del cinema “senza confini”, tra proiezioni di film, esibizioni musicali e arte pubblica. Un evento che si propone di esplorare, attraverso vari linguaggi espressivi, i temi della crisi esistenziale, della trasformazione degli spazi urbani e della riflessione sociale. La serata inizia alle 17:00 con la proiezione di alcuni film in pellicola dedicati ai più piccoli, un momento che aprirà la scena a un pubblico di tutte le età. Alle 19:00 è in programma la proiezione di Ogni volta che parlo con me, il film di Matteo Greco e Ippolito Chiarello che celebra il suo quindicesimo anniversario. Questa pellicola “on the road” segue il viaggio interiore e fisico di un uomo, un attore e il suo personaggio, persi tra la vita quotidiana e il loro pensiero in fuga. In un soliloquio visionario e poetico, il protagonista vaga tra oggetti comuni – scarpe, cellulari, strade e semafori – in un “arcipelago del naufragio” che rappresenta il suo pensiero frammentato. Il film sarà reso disponibile anche online per la visione libera, offrendo a tutti la possibilità di vivere questa esperienza sospesa tra il comico e il tragico, in una continua oscillazione tra fuga e ritorno al quotidiano. Alle 21:00, la serata prosegue con la proiezione del videoclip Periferia borghese e il concerto di P40, nome d’arte del cantautore e menestrello contemporaneo Pasquale Quaranta. Il brano affronta con ironia e occhio critico la trasformazione delle periferie, oggi spesso vissute come spazi “esclusivi”, tipizzati e lontani dalla realtà popolare. Con la frase d’apertura “Cosa direbbe Pasolini di queste periferie esclusive?!”, la canzone invita a una riflessione pungente su questi cambiamenti. Registrato e mixato da Emanuele Flandoli, Periferia borghese è anche il soggetto di un videoclip diretto da Mauro Maggiore. La regia segue P40 attraverso il paesaggio di questa periferia esclusiva, creando un’atmosfera sospesa che esalta l’elemento critico e poetico della canzone. Sul palco, P40 combina satira e poesia in uno spettacolo che ricorda i menestrelli di corte, mescolando cantautorato e improvvisazione teatrale. Forte della sua originalità e carisma, P40 ha collaborato con numerosi artisti trasformando i palchi in moderne corti dove musica e satira svelano, con leggerezza e umorismo, le verità della quotidianità. A completare la serata, l’inaugurazione della mostra Questo non è un poster, un progetto di arte pubblica curato dal sociologo Walter Spennato. La mostra nasce all’interno della struttura residenziale Casa per la vita Artemide di Racale, dedicata all’accoglienza di persone con disagi psichici, e rappresenta un percorso artistico che celebra la diversità e l’espressione individuale. L’obiettivo è mettere in evidenza il valore dell’arte come strumento di connessione e riflessione sociale, dando voce a persone spesso ai margini della società. Questa serata speciale di Unica – SenzaConfini invita il pubblico a immergersi in un’esperienza che intreccia cinema, musica e arte pubblica in una riflessione sulla società contemporanea. Dai viaggi interiori agli spazi urbani, dall’ironia alla poesia, ogni momento dell’evento è un invito a esplorare nuovi confini e a riflettere sul nostro tempo.
Venerdì 28 marzo | ore 20:45 | Teatro
NOUR
di e con Maria Claudia Pesapane – Ri.Te.Na. Teatro
Regia Fabio Di Gesto
Spettacolo secondo classificato Contest Solitarie 2024 – Nasca il teatro
Nour racconta la storia di una donna europea che, spinta dal desiderio di viaggiare e conoscere il mondo, si ritrova in un paese fortemente islamico. Qui incontra un uomo e se ne innamora profondamente. Questo amore la conduce a un lento avvicinamento all’Islam, fino a convertirsi e a mettere in discussione la propria identità. Tuttavia, il sogno di amore e felicità si infrange contro una realtà scandita da troppi “haram” (divieti/peccati), una realtà distante, in cui l’amore, purtroppo, non basta. Soprattutto, si infrange di fronte a una gravidanza. La presenza di questa nuova vita dentro di lei la induce a una riflessione profonda: “Finché sono io ad accettare questa privazione di libertà per amore, va bene; ma tu, Nour, se nascessi qui, che margine di libertà avresti davvero?”.
«”No Pda – No public displays of affection”: per le strade c’è un segnale raffigurante un uomo e una donna intenti a baciarsi e un enorme divieto rosso a coprirli. Ho passato alcuni anni in un paese fortemente islamico e per me, europea e sostenitrice della libertà più assoluta, sembrava impossibile credere che fosse vero quel segnale, eppure lo vedevo ovunque: per le strade, nei luoghi pubblici, nei parchi, e mi impressionava profondamente», sottolinea Maria Claudia Pesapane. «Deridevo chi rispettava quella legge per me assurda, e impazzivo all’idea di quanto fosse limitante, di quanto fosse un ostacolo alla libertà personale. Poi un giorno conobbi un uomo, musulmano, e me ne innamorai. Non conoscevo bene la sua religione né le conseguenze di questo amore. Sapevo fosse non ben accetto, ma non credevo così proibito. Quel segnale diventò per me un incubo. Ora ero io a rispettarlo. Quella legge mi privò di ogni abbraccio, di ogni bacio davanti a un tramonto. E io la rispettavo per rispettare lui. Ci siamo amati, ma non siamo stati in grado di superare la grande barriera chiamata “religione”. Ho vissuto il “paese dei divieti”, dove amore e libertà non contano, e la lotta di chi vorrebbe ribellarsi, ma la posta in gioco è troppo alta», continua l’autrice e attrice. «Nour nasce da una storia personale per diventare poi uno spettacolo portatore di un messaggio universale. Una donna che non è riuscita a “salvare” il suo amore, ma poco importa, perché resta portatrice di una speranza (Nour) per chi ancora ci crede, per chi lotta per la libertà. Lo spettacolo è un inno alla libertà, alla rivoluzione, al cambiamento. In un periodo come quello che stiamo vivendo, credo sia necessario attraverso l’arte mostrare la nostra solidarietà alle donne e agli uomini islamici che combattono per una vita dignitosa e per la libertà di scelta. Per noi la libertà è qualcosa di scontato, talmente scontato da non apprezzarla più. Ma non lontano dalle nostre case ci sono amanti a cui è vietato amarsi, donne a cui è vietato indossare una semplice gonna, donne alle quali vengono inchiodati con chiodi di ferro gli hijab sulle loro teste. Ci sono uomini costretti a sottomettersi alle scelte delle loro famiglie, uomini privati della libertà, cara a loro e così scontata per noi». «Quando Maria Claudia mi ha parlato dei suoi anni trascorsi in un paese islamico, dell’impatto che questo vissuto ha avuto su di lei e del suo bisogno di raccontare questa storia attraverso il teatro, sono rimasto profondamente colpito dalla verità delle sue parole», sottolinea Fabio Di Gesto. «Abbiamo lavorato insieme sul testo, cercando di evitare qualsiasi retorica, sempre insidiosa quando si affrontano temi così delicati. Il mio obiettivo è stato quello di creare un impianto scenico che riflettesse l’essenza del testo: una serie di immagini che trasmettesse il vissuto di una donna prigioniera di una cultura che non le appartiene», prosegue il regista. «Ispirandomi a Giorni Felici di Samuel Beckett, ho immaginato la protagonista sotto un enorme burqa. Questo elemento scenico, pur rappresentando una prigione, diventa una forza motrice, un catalizzatore di emozioni che trasforma la prigionia in un potente mezzo di espressione.»
Sabato 12 aprile | ore 20:45 – domenica 13 aprile | ore 18:00 | Danza
TOI TOI
Coreografia, regia, testi e interpretazione Carlotta Plebs
Spettacolo Primo classificato Contest Solitarie 2024 – Nasca il teatro
Da alcuni racconti autobiografici di Carlotta Plebs nasce l’idea di un reading teatrale e fisico che esplora alcune caratteristiche e situazioni che accomunano i danzatori e che, spesso, rimangono sconosciute al pubblico. Chi è, cosa pensa e come vive una danzatrice contemporanea? Dal periodo di formazione alla vita sul palcoscenico, sino alla “scadenza” dell’età – ritenuta pensionabile a 46 anni per i “tersicorei” – la vita di una danzatrice è fatta di lotte e sacrifici per rimanere sempre sulla cresta dell’onda. Dalla cura del proprio corpo al rapporto con il cibo, fino a un continuo perfezionamento delle svariate tecniche per essere sempre al passo con i tempi, la sua vita è un eterno divenire. Proiettata in avanti, nella costante ricerca di ciò che le manca, ignora talvolta che prima o poi dovrà uscire di scena. La danzatrice persiste e resiste, finché il fisico glielo consente, alla ricerca di quell’esperienza unica, di quell’incontro speciale, di quell’opportunità che, a suo credere, le cambierà la vita. E quando le capiterà di guardarsi indietro, scoprirà amaramente di essere rimasta sola. Anche il “suo tempo” forse è andato… ma lei non se ne è accorta, troppo impegnata com’era a danzare.
Domenica 27 aprile | ore 18:00 | Teatro ragazzi
JACK E IL FAGIOLO MAGICO (UNA STORIA TRA TERRA E CIELO)
da un’idea di e con Maria Pascale
voce registrata Lorenzo Gubello
testi, regia e scene Michelangelo Campanale
Spettacolo tout public (età consigliata dai 10 anni)
Con il sostegno di Fondazione AMI – Alta Mane Italia
Vi hanno mai detto che dei semplici fagioli possono essere magici? Così magici da portarci fino in cielo? Vi hanno mai detto che si può correre senza limiti sulle nuvole, senza bisogno di essere grandi né di chiedere il permesso? E vi hanno mai detto che tra le nuvole si può trovare di tutto, persino un grande castello, e che in quel castello? Quello che può accadere tra terra e cielo potrebbe essere raccontato per ore! Una cosa è certa: quando sulla terra le cose si complicano, possiamo sperare nel cielo, dove tutto si trasforma in una grande avventura! Parola del piccolo Jack! Ispirato a una fiaba della tradizione orale inglese – pubblicata per la prima volta nel libro The History of Jack and the Bean-Stalk, stampato da Benjamin Tabard nel 1807 – racconta la storia di un bambino che, pur essendo piccolo, trova il lieto fine alle sue disavventure, guidato dal suo istinto, dalla fiducia nella vita e dall’intelligenza. Un racconto emblema di speranza e intraprendenza, che un’attrice, burattinaia e macchinista come Maria Pascale, restituisce al pubblico dei più piccoli e dei loro accompagnatori. Lo fa attraverso il gioco della narrazione e una macchina scenica di piccole dimensioni, raffinata, ricca di dettagli, marchingegni, giocattoli, segni, sguardi e visioni pittoriche. Il risultato sulla scena è un’opera mobile di parole, gesti e materia che dà vita alla storia attraverso il gioco – strada maestra per conoscere la realtà e l’animo umano.
Sabato 3 – domenica 4 maggio | Cinema
ALICE E LE ALTRE – IL CINEMA DELLE DONNE
Registe, scrittrici, poete: lo sguardo, la voce e il punto di vista delle donne tornano protagonisti nella nona edizione del festival “Alice e le altre”, organizzato da Collettiva Edizioni Indipendenti. Omaggio alla prima regista della storia, Alice Guy, “Alice e le altre” nasce nel 2014 con l’intento di valorizzare il cinema al femminile. Negli anni, il festival ha ampliato il suo sguardo includendo anche letteratura e poesia, divenendo un progetto che riscopre il senso di appartenenza a una collettività e promuove i saperi delle donne. Un avvicinamento intimo e appassionato ad artiste da conoscere e non dimenticare.
Sabato 17 – domenica 18 maggio | Contest
SOLITARIƏ – II edizione
La stagione Unica – SenzaConfini ospita le due serate finali del contest Solitariə. In scena i migliori progetti della seconda edizione del bando, rivolto ad artiste e artisti che lavorano in solitaria, dedicati alla sperimentazione dei linguaggi scenici e alla ricerca teatrale nella sua forma più essenziale e priva di artifici. Dopo una selezione a cura di una giuria di esperti e un gruppo di spettatori, le proposte più interessanti riceveranno lo spazio teatrale di Nasca per quindici giorni per la produzione dello spettacolo e due repliche nella stagione 2025/2026. Sarà presente anche un artista ospite a sorpresa, che presenterà un nuovo lavoro in progress.
Giovedì 29 – venerdì 30 – sabato 31 maggio | Teatro
RESTITUZIONE FINALE LABORATORI
Tre serate dedicate alla condivisione pubblica dei lavori finali dei laboratori teatrali di Nasca, sostenuti dalla Fondazione AMI – Alta Mane Italia. In scena, i gruppi dell’infanzia (6-8 anni e 9-11 anni) guidati da Mariliana Bergamo, dell’adolescenza (12-16 anni) a cura di Barbara Toma e degli adulti (dai 17 anni in su) condotti da Ippolito Chiarello. Il laboratorio per adolescenti ha esplorato e accolto l’energia potente e senza regole dell’età più inquieta, lasciandosi guidare da questa vitalità per creare nuove possibilità d’incontro. Nel laboratorio per bambini, invece, il punto di partenza è stato il “gioco”, sperimentato sia attraverso il movimento del corpo che con l’uso delle parole. Il laboratorio per adulti mira a sviluppare una consapevolezza scenica autentica, esplorando il rapporto tra azione teatrale e comunità per creare un legame profondo con l’ambiente circostante.
Domenica 1 giugno | Festa
UN ANNO DI UNICA – SENZACONFINI
Dopo otto mesi di spettacoli di teatro e danza, concerti, mostre, incontri, presentazioni, laboratori e performance, domenica 1 giugno si conclude Unica – SenzaConfini, terza stagione aperta a un pubblico di tutte le età di Nasca – Il teatro in via Siracusa 28 a Lecce. La stagione, realizzata sotto la direzione artistica di Ippolito Chiarello e Barbara Toma, ha il sostegno della Fondazione AMI – Alta Mane Italia ed è stata possibile grazie alla collaborazione di numerose realtà del territorio. Durante la Festa di chiusura, tutte le tesserate e i tesserati (vecchi e nuovi) potranno riscuotere gli interessi del proprio FUS – Fondo Unico dello Spettatore, con la possibilità di vincere un abbonamento per la prossima stagione.
Info
3474741759 – info@nascailteatro.it
Le attività sono riservate ai soci.
Tesseramento a questo link
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